Zaia a Renzi: «Venga riconosciuta l’unicità dell’istituto di Conegliano». Da ex allievo, vuole comprarsi il vecchio banco. Luca Zaia, ex allievo del Cerletti, ma anche presidente della Regione, ha spiazzato tutti ai festeggiamenti per i 140 anni della Scuola enologica di Conegliano. «L’Istituto lasci il Ministero della pubblica istruzione, non è una scuola come le altre. Chiederò a Renzi che con una legge speciale vi trasformi nella Normale dell’Enologia di Conegliano, come c’è la Normale di Pisa». Immaginarsi la reazione. Un boato di consensi da parte degli oltre 1600 studenti, dei loro insegnanti e dei numerosi invitati alla festa di compleanno. Un boato che è raddoppiato quando Zaia ha annunciato che sarà lui stesso, sul trattore, alla fine dell’anno scolastico, per la goliardata dei trattori attraverso la città – il sindaco Floriano Zambon ha dato il proprio assenso – e che è triplicato quando ha invitato i ragazzi a ripristinare il “Baccanale”.

La sorpresa del vescovo
Il vescovo, monsignor Corrado Pizziolo, presente per una preghiera e per una benedizione, “espressamente richieste dalla dirigente Damiana Tarvilli”, si è sorpreso anche lui quando Zaia, rivolto all’Enocoro, lo ha rimproverato, sorriso in bocca, di aver ‘edulcorato’ la canzone degli studenti. Conteneva parolacce, gli è stato sussurrato. «Macchè parolacce», la replica. La cerimonia si è svolta, davanti all’ingresso, dopo che i 1600 studenti, accompagnati dai loro professori, sono partiti in corteo da piazza Cima ed hanno attraversato la città. Sbandieratori e bande a fare da cornice. Il tricolore e la bandiera dell’istituto. Il governatore Zaia, il presidente della Provincia, Leonardo Muraro, il sindaco di Conegliano, Floriano Zambon, una decina di suoi colleghi, ad aprire il corteo. Applausi a scena aperta, lungo il tragitto. E poi, a conclusione, la proposta della Normale. «Questo non è solo il vanto della formazione enologica del Veneto e di Conegliano, è un Istituto unico in Italia, che accoglie i ragazzi a 14 anni e li accompagna fino alla laurea, alla ricerca, al mondo dell’economia vinicola nel quale entrano da protagonisti» ha aggiunto Zaia «per il Cerletti chiedo al Governo una legge speciale, che lo svincoli dalle pastoie della pubblica amministrazione e ne riconosca l’unicità e le peculiarità. Come esiste la Normale di Pisa deve nascere anche la Normale dell’Enologia di Conegliano».

Il valore del Cerletti
Il Cerletti è unanimemente riconosciuto – è stato riconosciuto nei diversi interventi (Zaia, appunto, Zambon, il senatore Conte che ha portato i saluti del ministro Giannini, Muraro, il vescovo Pizziolo) – come il top della formazione dei giovani in materia di enologia. Da qui – è stato ricordato – sono usciti tanti grandi nomi dell’imprenditoria e della ricerca in viticoltura ed enologia, gente di spessore, che ha contribuito al successo delle produzioni di qualità, a rendere il Veneto Regione leader nella produzione e nell’export, a fare del vino allo stesso tempo una cultura, un business. «È ora che tutto ciò venga riconosciuto» così ancora Zaia «perché l’unicità del Cerletti è un patrimonio dell’istruzione e dell’alta formazione nazionale. La mia è una proposta estremamente seria, rispetto alla quale chiedo al Governo risposte altrettanto serie».

Zaia studente
Il governatore non ha mancato di ricordare il suo passato di studente: «Vi parla una matricola del 1982» ha detto rivolto alla dirigenza dell’Istituto «che ha una richiesta magari inusuale: sogno di potermi comperare il mio vecchio banco, che spero ci sia ancora. È un ricordo a cui tengo molto», poi ha aggiunto scherzando: «Lo pago bene». Le autorità si sono poi trasferite all’Interno del Cerletti, dove è stato inaugurato il Museo Manzoni.

Gian Nicola Pittalis

Cattura1