Grazie ad un accordo unico in Italia siglato tra la Regione Veneto e l’Inps regionale, gli oltre 30 mila cittadini veneti malati di tumore potranno avere il Certificato Medico Oncologico per l’ottenimento dell’invalidità civile senza dover effettuare una seconda visita dopo quella con lo specialista e senza dover produrre nessun tipo di documentazione sanitaria perché, per questa, le due Amministrazioni dialogheranno tra loro in back office senza coinvolgere il paziente.

L’Accordo, che segna una svolta storica, è stato illustrato oggi dal Presidente della Regione, Luca Zaia, e dal Direttore dell’Inps Veneto, Antonio Pone, nel corso del punto stampa odierno tenutosi a Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale a Venezia.

“Questa è l’unica convenzione a livello nazionale – ha tenuto a sottolineare Zaia – che coinvolge tutte le strutture sanitarie della Regione da un lato e l’Inps regionale dall’altro. E’ un meccanismo che va oltre la semplice sburocratizzazione. Un fiore all’occhiello paragonabile al successo della scelta fatta di attivare le Breast Unit per le donne malate di tumore al seno, prendendole in carico dalla diagnosi all’auspicata guarigione in un percorso multidisciplinare completamente organizzato. Siamo partiti anche dalla considerazione che spesso, le visite di accertamento per l’invalidità civile, che questo accordo abolisce, sono per il paziente un momento di forte disagio. Tutte le risorse psicofisiche di una persona malata di tumore vanno invece concentrate sulle cure e sulla guarigione. A togliere di mezzo i fastidi della burocrazia ci abbiamo pensato noi”.

Oggi, nell’ambito della Regione Veneto, oltre il 70% delle valutazioni effettuate avviene senza il disagio della visita. Il valore è di gran lunga il più elevato a livello nazionale, dove la media è di circa il 22%.

Il contenuto dell’accordo prevede che lo specialista oncologico che effettua la diagnosi e che ha in cura il paziente invia direttamente all’INPS il certificato oncologico introduttivo attraverso una procedura telematica messa a disposizione dall’INPS. Il certificato consente di effettuare l’accertamento senza la necessità di operare una successiva visita con conseguente riduzione di tempi e del disagio per il paziente. I vantaggi dell’accordo sul certificato introduttivo sono evidenti: Riduzione del tempo che intercorre tra la diagnosi e l’accertamento sanitario in materia di invalidità civile per i pazienti con gravi patologie; Nessun onere aggiuntivo per il paziente; L’utente non dovrà produrre ulteriore documentazione sanitaria relativa alla patologia oncologica a corredo della domanda per consentire l’effettuazione dell’accertamento; Fluidità organizzativa e gestionale che consente di effettuare velocemente l’accertamento agli atti dello stato di invalidità, senza rendere necessaria la visita in presenza.

Il nuovo iter semplificato consiste in 4 fasi:

  • Acquisizione del certificato introduttivo oncologico;
  • Trasmissione della domanda (cittadino/patronato);
  • Accertamento sanitario per la valutazione del medico legale (AULSS o INPS) agli atti o solo eventuale visita medica;
  • Gestione della fase amministrativa per la liquidazione delle eventuali prestazioni economiche e/o riconoscimenti benefici non economici

E non è finita, perché Regione Veneto e INPS stanno già lavorando a un progetto pilota che rappresenterebbe un caso unico a livello nazionale.

Per il futuro si punta a realizzare per i cittadini del Veneto un iter ancora più semplificato, in cui non sia necessario presentare alcuna documentazione sanitaria perché sarà recuperata dalle commissioni mediche attraverso l’accesso al Fascicolo Sanitario Regionale.

Nell’ultimo triennio in Veneto sono state presentate circa 150mila domande all’anno per il riconoscimento della condizione di handicap, invalidità civile, disabilità ai sensi della legge n.68/99, di cecità e sordità. Sul totale delle domande pervenute, circa il 20% sono presentate da soggetti con patologie oncologiche ai sensi della legge 9/3/2006 n.80. Gli accertamenti vengono effettuati a livello territoriale dalle ASL e, dove esiste una convenzione, dall’INPS. Quest’ultimo si occupa anche di verificare nel tempo la permanenza dei requisiti sanitari. Nonostante il lockdown e la rapida contrazione dell’organico dei medici, l’impatto sui tempi di attesa per le visite è stato contenuto e nei primi mesi del 2022 è in miglioramento.