La Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Chioggia, in collaborazione con il Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche, ha eseguito una serie di controlli focalizzati sui cantieri navali insistenti nella città clodiense, per la tutela delle acque lagunari dall’inquinamento.
Nell’ambito di una campagna finalizzata alla tutela delle acque lagunari dall’inquinamento la Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Chioggia, in collaborazione con il Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche per il Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, ha eseguito una serie di controlli focalizzati sui cantieri navali insistenti sulla conterminazione lagunare della città clodiense.
In tal senso, il citato Reparto Navale della Guardia di Finanza, ha sottoposto a controllo 15 tra cantieri e darsene attraverso l’utilizzo congiunto di mezzi navali ed aerei.
L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Venezia, ha portato alla luce diverse irregolarità frutto della violazione delle prescrizioni normative imposte dal Dlgs. 171 del 1973 (“Interventi per la salvaguardia di Venezia”) e dal Dlgs 152/2006 (“Testo Unico Ambientale”). Nel dettaglio si è proceduto al sequestro di: aree adibite alla lavorazione di scafi ed imbarcazioni per un’estensione complessiva di 7.710 metri quadri; di Kg. 11.410 di rifiuti pericolosi e speciali illecitamente gestiti; di 8 scarichi di acque reflue industriali realizzati senza la prevista autorizzazione e trattamento preventivo di depurazione che sversavano all’interno della Laguna con la denuncia di 8 responsabili.
I controlli sono stati, inoltre, estesi alle concessioni demaniali annesse agli impianti ed al contrasto del lavoro irregolare che ha permesso di esaminare la posizione lavorativa di 47 lavoratori impiegati, di cui due sono risultati irregolarmente assunti. Inoltre l’attività ha portato al sequestro di alcuni manufatti abusivamente realizzati in violazione della normativa edilizia.
L’azione ispettiva posta in essere testimonia l’attenzione rivolta dalla Guardia di Finanza alla tutela dell’equilibrio ambientale della laguna, soggetta a diverse fonti di inquinamento tra cui si annoverano, specialmente, i metalli pesanti presenti negli scarti di lavorazione.
Quanto fatto deriva dall’azione sinergica posta in essere dalla Guardia di Finanza con il Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche per il Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia al fine di preservare l’equilibrio dell’ecosistema.