Per evitare il fenomeno “pirati dei bonus edilizi”,  con le relative truffe ai danni dello Stato e della collettività, e salvaguardare lavoratori e clienti, bisogna regolamentare l’accesso alla professione edile.

Ne è convinta la CNA, che chiede alle istituzioni di regolamentare l’accesso al mestiere dell’edile, dal momento anche che gli altri mestieri del comparto casa, ad esempio l’impiantista, sono super regolamentati. Questo significa anche che la professionalità e l’esperienza delle ditte che operano da anni e decenni nel settore debba poter essere riconosciuta.

«Per tutti i settori è richiesta l’abilitazione professionale, compresi i servizi alla persona (parrucchieri, estetisti etc.), per non parlare del settore impianti, invece per costruire un edificio a efficienza energetica non è richiesto nulla – afferma Luca Frare, presidente di CNA territoriale di Treviso -.  Ad oggi non c’è un patentino per poter esercitare la professione di edile, non un esame, non una qualifica. Chiunque può improvvisarsi tale e aprire una partita Iva. Eppure è grande la responsabilità che hanno gli imprenditori che costruiscono le case in cui vivono le persone».

Il paradosso è che in uno stesso cantiere lavorano persone e ditte super certificate, e altre che, per fare quello che fanno, hanno dovuto solo aprire la partita Iva in Camera di Commercio.

CNA è da anni impegnata su questo fronte e ha intensificato il pressing con l’entrata in vigore dei bonus che ha reso evidente il problema: chiunque può aprire una partita IVA come edile e magari truffare lo Stato, come raccontano i recenti fatti di cronaca.

«Ringraziamo la funzionaria di Poste Italiane che si è accorta della truffa delle false società aperte ad arte per drenare i soldi dei bonus – continua il presidente Frare -. Questi fatti di cronaca confermano la bontà della nostra richiesta: il problema va risolto a monte, regolamentando l’accesso al mestiere. Tale “barriera” all’accesso, che hanno moltissimi altri mestieri e quasi tutte le professioni, va nella direzione di salvaguardare le ditte serie e la salute di un intero comparto. Aziende improvvisate in un settore pericoloso come quello edile sono del resto anche un rischio per i lavoratori».

Per CNA questa è la strada per mettere ordine in un settore come quello dell’edilizia. Non certo invece quella di vessare le aziende serie, conosciute, affermate in un territorio, magari pure certificate, con adempimenti burocratici e vessazioni inutili.

L’appello dell’Associazione artigiana è a servirsi di ditte del territorio, conosciute, che sappiamo avere alle spalle una storia di lavoro fatto bene e di rispetto delle regole.