Questa mattina, giovedì 16 settembre, al Bosco di Franca, in via Forte Cosenz, si è tenuta la cerimonia per la conclusione dei lavori di ristrutturazione del Cuai (Consorzio utenti acquedotto industriali) – canale irriguo, acquedotto di Venezia e canale industriale di Porto Marghera, e che si sviluppa lungo circa 10.5 chilometri da Quarto d’Altino a Favaro – alla quale è intervenuto, tra gli altri, l’assessore comunale ai Lavori pubblici.

Il canale attraversa per un lungo tratto anche il Bosco di Mestre, che rappresenta un presidio per la sicurezza idraulica, grazie ai bacini di laminazione che servono soprattutto nella gestione degli eventi di piena dei canali, costituendo perciò una riserva di accumulo a vantaggio dell’area urbana di Mestre. I lavori per il Cuai hanno interessato un’ampia area del Bosco: l’intervento ha comportato il ripristino della fascia di rispetto occupata dalla vegetazione arborea, che in origine era stata messa a dimora in posizione troppo addossata alla canaletta. Si è perciò provveduto anche alla messa a dimora alla corretta distanza, o in altro sito, di un numero di piante corrispondente a quello che si sono dovute tagliare.

Grazie al progetto portato a termine dal Consorzio di bonifica Acque Risorgive, saranno risparmiati oltre 6 milioni 200 mila metri cubi d’acqua, ovvero quanto consumano in un anno oltre 100 mila utenti. Il lavoro, finanziato nell’ambito del Programma di sviluppo rurale nazionale 2014/2020 per un importo complessivo di 13.500.000 euro, aveva lo scopo principale di migliorare l’efficienza irrigua del canale che nel tempo aveva fatto registrare consistenti perdite.

Il canale Cuai è un’opera abbastanza unica nel panorama delle infrastrutture irrigue. Costruita negli anni ’60 del secolo scorso, ha molteplici funzioni: quella irrigua per rendere disponibile l’acqua in agricoltura, quella potabile a servizio del centro storico di Venezia e infine quella industriale destinata alla fornitura delle attività industriali di Porto Marghera. Nel corso degli anni l’opera si era deteriorata facendo segnare, secondo le misurazioni di Veritas, perdite d’acqua consistenti, quantificabili in circa 6.210.000 metri cubi l’anno, pari al 34,43% della quantità d’acqua trasportata (18.037.224 metri cubi anno).

L’efficienza irrigua del canale Cuai è stata quindi ripristinata grazie al rifacimento della canaletta all’interno dell’esistente con un nuovo getto in cemento armato sia sul fondo che sulle sponde. Per l’esecuzione dei lavori è stata utilizzata una fascia di rispetto idraulico di 4 metri per il passaggio di camion, escavatori, betoniere, con un consolidamento del suolo per poter operare in sicurezza. Un intervento che ha interessato il territorio di quattro Comuni: da Quarto d’Altino, dove il canale ha inizio con la derivazione dell’acqua dal Sile fino a Venezia, attraversando Mogliano Veneto e Marcon.

Durante la cermonia di questa mattina si è infine sottolineato che il recupero dell’efficienza irrigua del Cuai avrà delle ricadute positive di cui godranno sia i residenti del centro storico di Venezia che utilizzano l’acqua potabilizzata dall’impianto di Ca’ Solaro a Favaro, che arriva nelle case attraverso l’acquedotto, che le numerose attività industriali che operano a Marghera.