Durante il consueto punto stampa giornaliero di Luca Zaia, il virologo Andrea Crisanti ha presentato nuovo progetto di studio sugli abitanti di Vo’. Queste le sue parole.
“Un giorno ho preso coraggio e ho telefonato al Governatore Zaia senza conoscerlo, mi sono presentato ed ho illustrato questa situazione spiegandogli che a Vo’ si era creata una situazione epidemiologica unica. Facendo i due campionati abbiamo dimostrato che è possibile eliminare la trasmissione del virus. Questo è modello che sarà utile anche per il futuro, perché se ci saranno nuovi focolai, sapremo esattamente cosa fare. E questa è una lezione che via via stanno imparando tutti, la ricetta è quella che abbiamo tracciato.
Tuttavia, l’analisi di Vo’ ha evidenziato una serie di cose interessantissime: avevamo già parlato delle persone che all’inizio erano sintomatiche, nelle famiglie c’erano persone che si erano ammalate e altre che non lo erano, indipendentemente dall’età, ci sono persone che sono guarite subito, ed altre persone che sono rimaste positive per tantissimo tempo. Quindi questa infezione non è uguale per tutti, e quindi c’è qualcosa che noi non capiamo, sia dalla parte del virus, che dalla parte dell’organismo.
Per questo motivo abbiamo in progetto questo nuovo studio a Vo’, con un obiettivo molto più ambizioso di una semplice fotografia epidemiologica. Questo terzo studio vuole capire, da una parte cosa succede quando il virus si trasmette da un individuo all’altro, e quindi ha l’obiettivo di sequenziare il genoma di ogni singolo individuo che è stato positivo e di tutte le catene di contagio per verificare se lascia traccia mutando dall’una all’altra, e poi verificare il tutto anche attraverso delle associazioni con il decorso della malattia che c’è stato. Vogliamo poi studiare la genetica di tutti gli abitanti di Vo’, questo significa fare la mappatura genetica degli abitanti e, in alcuni casi, anche il completo sequenziamento del genoma. Perché noi vogliamo verificare se ci sono associazioni tra suscettibilità e\o resistenza alla malattia con marcatori genetici o con particolari varianti di geni. E questa sarebbe una informazione formidabile perché ci permetterebbe di identificare persone che sono potenzialmente resistenti o molto suscettibili. Questo con delle conseguenze molto importanti, perché nel momento in cui una persona si ammala la si potrebbe indirizzare in un percorso particolare di cure. Sappiamo se una persona svilupperà la malattia in una forma grave, oppure leggera. Questo ha delle implicazioni importantissime, sia a livello di sanità pubblica che nel campo di trattamento di questa particolare epidemia.
Avete sicuramente sentito parlare di questi test sierologici, c’è ancora da verificare anche sul discorso dei falsi postivi e falsi negativi. Vo’ è la situazione ideale per capire a cosa servono i test immunologici, sappiamo esattamente chi si è ammalato, sappiamo chi era sintomatico, chi era asintomatico, sappiamo per quanto tempo sono rimasti positivi. Quindi oltra all’analisi genetica e all’analisi del cosiddetto tracciamento virale, faremo anche lo studio della risposta anticorpale su tutti gli abitanti di Vo’. E questo ci permetterà una volta per tutte di sapere la percentuale di falsi positivi e di falsi negativi.
A questo punto vorrei anche ringraziare la popolazione di Vo’ che veramente è stata molto collaborativa, specialmente nel secondo campionamento, quando non gliela avevano chiesto nessuno e lo hanno fatto volontariamente, e abbiamo avuto una presenza elevatissima. Noi per il terzo campionamento vogliamo fare anche il terzo tampone per verificare che effettivamente sono tutti negativi, faremo un prelievo di sangue. Ripeto, ringrazio tutti, anche il sindaco, perché hanno capito l’importanza sociale di questa cosa che abbiamo fatto. Per finalizzare questo progetto abbiamo ricevuto diversi finanziamenti, è un progetto molto ambizioso, molto costoso, e quindi la mia gratitudine va anche ad una serie di finanziatori che hanno aderito con grande entusiasmo, sia nazionali che internazionali”.