Deflusso Ecologico e Fiume Piave, risparmio idrico e tutela dell’ambiente: un nuovo equilibrio tra fiume, economia e società
Al via i lavori di investimenti in infrastrutture irrigue per un importo di 20 milioni di euro in provincia di Treviso
Tra le misure fondamentali, predisposte dalla Direttiva Quadro Acque (Direttiva 2000/60/CE o DQA) com’è noto, è stato introdotto il deflusso ecologico (DE) che entro il 2021 sostituirà il precedente Deflusso Minimo Vitale (DMV), imponendo che il valore di quest’ultimo sia rideterminato.
Sabato in conferenza stampa il Presidente del Consorzio Piave Amedeo Gerolimetto ha dichiarato: “Nel confermare con convinzione l’adesione all’obiettivo di diminuire i prelievi dal grande fiume e garantire una sempre maggiore qualità sotto il profilo ecologico ed ambientale, il Consorzio di bonifica Piave ha avviato da tempo una profonda analisi delle derivazioni gestite e degli impatti che l’applicazione del DE avrebbe nel caso di immediata e completa applicazione. Purtroppo, non vi è dubbio, che una riduzione improvvisa della derivazione, volta ad assolvere all’obbligo di rilascio richiesto, avrebbe impatti devastanti sotto il profilo economico, ambientale e paesaggistico su un territorio molto ampio, vissuto ed abitato da centinaia di migliaia di cittadini e di attività economiche di elevata valenza. L’applicazione del DE nella misura prevista dalla Direttiva può generare una riduzione della portata disponibile del 50% con nette riduzioni della produzione vendibile dovuta alla mancata produzione agricola grazie alla perdita di convenienza di alcune colture rispetto ad altre e ricadute sul numero di aziende e di addetti dedicati al settore primario nell’area. Ugualmente avremo perdite di produzione di energia da fonte rinnovabile e altrettanto importanti impatti negativi sul territorio interessato, valutabili attraverso i servizi ecosistemici, in particolare sotto l’aspetto turistico-ricreativo e quello ambientale paesaggistico.”
“Conseguentemente, si rende necessaria l’adozione immediata di misure compensative, – ha poi concluso con determinazione il Presidente Amedeo Gerolimetto – la sensibilizzazione e diffusione a tutti i portatori di interesse di quanto sta per avvenire, la formulazione alle autorità competenti di ogni osservazione volta a far comprendere le conseguenze delle decisioni che stanno per essere prese.”
L’Autorità di Distretto delle Alpi Orientali è impegnata nella fase di aggiornamento del Piano di Gestione delle Acque 2021-2027, strumento programmatico fondamentale e proprio ad essa e alla Regione Veneto, per le rispettive competenze il Consorzio Piave chiede:
– che la problematica degli impatti generati sulle derivazioni a fini irrigui e idroelettrici dell’applicazione del DE al fiume Piave venga specificatamente analizzata ed approfondita nei documenti del Piano di Gestione delle Acque, al fine di definire le conseguenze di tipo ambientale ed ecologico su altri corpi idrici, le misure per il contenimento dei danni derivanti dai servizi ecosistemici fino ad oggi svolti, unitamente a quelle per il raggiungimento degli obiettivi di carattere ecologico stabiliti dalla Direttiva Deflussi Ecologici.
– che i valori del DE di nuova determinazione e le modalità per raggiungerli siano stabiliti dopo un’attenta fase di sperimentazione, che valuti le condizioni idrauliche ed ecologiche sito-specifiche, per raggiungere un soddisfacente equilibrio tra utilizzazioni e salvaguardia dell’ambiente nell’intero territorio dell’alta pianura veneta;
– che, attivando le specifiche deroghe previste dalla DQA all’art. 4, la sostituzione del DMV in DE avvenga nei tratti interessati dalle derivazioni esistenti in forma graduale e commisurata al finanziamento ed ai tempi di attuazione degli interventi di trasformazione pluvirrigua dei rimanenti 25.000 ha, oggi irrigati ancora a scorrimento, in modo tale da permettere, a fronte di un costo di circa 10.000 €/ha, la possibilità di ridurre il prelievo dal Piave di circa 5 mc/s ogni 10.000 ha trasformati;
– che venga introdotto il vincolo di destinazione delle cave esistenti nell’alta pianura trevigiana, a termine della coltivazione, a bacini di invaso per accumulo d’acqua, come strumento indispensabile a costituire idonee riserve utili, a garanzia di presenza d’acqua nelle reti di alta pianura anche durante il periodo non irriguo.
Nello stesso tempo il Consorzio è impegnato e continuerà ad impegnarsi per:
1) proporre e attuare un “Progetto di Piano di Monitoraggio ambientale nel tratto mediano del Fiume Piave”, secondo quanto dispone la Direttiva Deflussi Ecologici ed in conformità alle Linee Guida specifiche adottate dal Distretto Idrografico delle Alpi Orientali, ai fini di valutare correttamente il Deflusso Ecologico potenziale del tratto;
2) provvedere alla progettazione e/o realizzazione di trasformazioni da scorrimento a pluvirrigazione, sulla base di ogni possibile finanziamento che si renda disponibile a livello regionale, nazionale o comunitario;
3) trasformare in minor prelievo dal fiume ogni riduzione del consumo idrico conseguente ad opere pubbliche finanziate allo scopo;
4) favorire metodologie di irrigazione a basso consumo all’interno del proprio comprensorio;
5) incrementare il controllo del prelievo, la verifica degli usi irrigui, sia agricoli, sia di orti-giardini, attraverso una attenta azione di sorveglianza e contestazione delle inadempienze regolamentari da parte del personale di guardiania, al fine ridurre di ogni forma di spreco;
6) svolgere un esercizio puntuale, correlato ai fabbisogni, riducendo gli scarichi;
7) attuare manutenzioni, anche straordinarie, per ridurre le perdite d’acqua e migliorare il servizio; 8) adeguare gli orari di distribuzione (consistenti aree sono passate all’urbano) con la correlata riorganizzazione e adeguamento delle opere;
9) fornire, agli utenti che richiedono l’autorizzazione all’uso di impianti fissi collegati a reti consorziali, di apposito gruppo di consegna, in grado di modulare la corretta portata nei tempi assegnati; 10) incrementare l’azione di comunicazione ai propri contribuenti ed ai cittadini del territorio interessato, volta a far comprendere e diffondere il VALORE dell’acqua.
L’impegno prioritario del Consorzio è finalizzato alla riconversione dei sistemi irrigui grazie ai progetti finanziati nell’ambito del Piano Nazionale di Sviluppo Rurale 2014-2020 Adeguamento delle reti di distribuzione dei sistemi irrigui esistenti per la riduzione del prelievo dal fiume Piave per un importo complessivo di 20 milioni di euro e che consentirà una riduzione del prelievo d’acqua dal Piave di circa 1200 l/s, grazie alla maggior efficienza del sistema per aspersione rispetto all’attuale sistema per scorrimento. Saranno infatti trasformati da scorrimento a pluvirrigazione poco meno di 3060 ha situati nei comuni di Istrana, Paese, Quinto, Crocetta del Montello e Arcade con un’importante ricaduta anche in termini di lavoro, innovazione, nuove opportunità al settore primario in una vasta area del nostro comprensorio. Stiamo partendo in questi giorni con le lettere ai proprietari interessati dal passaggio delle condotte irrigue per l’avvio di procedimento all’esproprio per interventi urgenti di pubblica utilità che vedrà la posa di oltre 270 km. di condotte di vario diametro e la fornitura d’acqua alle aziende in bassa e media pressione (3-4 atmosfere), sono stati affidati gli appalti e a metà ottobre inizieranno i lavori.
Il Presidente Gerolimetto a tal proposito ha aggiunto: “Ci sono ancora 25.000 ha da trasformare da canalette a condotta in pressione per un importo di 200.000.000 euro di investimenti per nuove condotte realizzare i bacini idrici di pianura e le stazioni di pompaggio tramite fonti di finanziamento dalla UE, Stato e Regione stessa. Per affrontare questa sfida immensa stiamo preparando progetti esecutivi per 62.000.000 di euro che poi saranno indispensabili per intercettare finanziamenti per i lavori già dal 2021. Per l’attività di progettazione abbiamo ottenuto finanziamenti per 1.152.000 euro dal Ministero delle Infrastrutture, integrati con ulteriori risorse proprie del Consorzio per 135.000 euro. – e concluso – Una sfida e una risposta concreta al risparmio e tutela della risorsa idrica per un’irrigazione a basso consumo e che garantisca il rispetto del prossimo Deflusso ecologico e per raggiungere gli obiettivi che l’ambiente, il cambiamento climatico e le nuove tecnologie impongono”.