“I protagonisti oggi sono loro. C’è una categoria di persone che ha sofferto tantissimo durante il lockdown, e dobbiamo restituire loro il tempo perso”. È l’appello che arriva da Elisabetta Gardini, candidata alle prossime elezioni regionali con la lista di Fratelli d’Italia. “In questa battaglia non ci sono simboli di partito. Mi auguro sia una battaglia trasversale a livello istituzionale. Con loro ho costituito un gruppo che sarà una sorta di Difensore Civico Ombra per la Disabilità in Regione. C’è una categoria di persone veramente disperata”. 

A presenziare alla conferenza stampa tenutasi nei giorni scorsi, i rappresentanti di varie associazioni e alcune persone che hanno raccontato e portato la loro testimonianza. 

C’era Marina Quartuccio, mamma di Luca, affetto da autismo. “Lo scoppio della pandemia da covid 19 – racconta – ha avuto sui bambini e sui ragazzi autistici conseguenze drammatiche, dovendo rimanere confinati in casa, con limitazione di svaghi e socializzazione. Tutto ciò è pesantemente ricaduto sui già precari equilibri familiari. Per i bambini autistici è particolarmente difficile seguire la didattica a distanza. Inoltre, le abituali terapie sono state sospese e riproposte parzialmente a distanza, con evidente peggioramento e regressione del loro comportamento già di per sé problematico. Ci aspettiamo che ci sia una sempre maggiore attenzione verso di loro creando centri altamente specializzati con equipe multiprofessionali che si pongano come obiettivi la precocità della diagnosi, gli interventi intensivi e integrati, la centralità della persona e la sensibilizzazione sull’ autismo”.

C’è anche Sabrina Boscaro, lei soffre di atassia. “Tutto a un tratto la tua vita cambia – ha detto – Ero moglie madre imprenditore. Io ho bisogno di un aiuto costante. Non ci sentiamo considerati. Perfino durante il lockdown nessuno ha avuto una parola per noi. Noi poi abbiamo bisogno di una fisioterapia e logopedia costanti. Perdiamo l’uso del linguaggio, l’ uso delle gambe, delle braccia. Sono molto arrabbiata. Dovremmo essere uniti come disabili. Qualsiasi disabile. Dovremmo fare forza comune e ottenere molto di più”. 

“Il lockdown ha spaesato tutti”, ha raccontato Fabrizio Fracassi, affetto da sclerosi multipla. Lui è in sedia a rotelle. “Molti si sono impauriti. Chiedo palestre. Strutture sportive, posti dove fare movimento. Se ogni volta che ne parliamo poi dimentichiamo allora siamo sempre nel limbo. Noi non chiediamo grandi cose, chiediamo un minimo di considerazione. Abbiamo bisogno della mobilità, ogni volta dobbiamo scomodare amici parenti per prendere un mezzo, un autobus, un treno. Stiamo portando avanti un progetto per la stazione ferroviaria di Monselice nella Bassa Padovana”.

E ad aggiungersi alle testimonianze anche Angelica Clelia Rigoni. Lei è madre di un ragazzo disabile cognitivo grave. “Mio figlio è dal 20 febbraio che non va a scuola – racconta – Durante il periodo del lockdown è stata veramente dura. Quel minimo di servizio che c’era come quello dello psicologo è stato interrotto, la scuola era motivo di distrazione, questi ragazzi hanno bisogno di una routine. Cosa chiedo? Bisogna fare terapia occupazionale  Questi ragazzi con queste problematiche gravi hanno bisogno di istituti mirati con personale specializzato, con formazione specifica e che ci sia la possibilità di far fare loro attività fisica. Questi ragazzi hanno momenti di autolesionismo… solo le mamme che hanno un bambino disabile possono capire. Il Lockdown ok ma è così tutto l’anno”. 

Stefania Zanetti invece rappresentante di A.Ge Speciale, associazione nata l’8 dicembre 2008 a Sant’Elena, ha parlato della volontà di un gruppo di genitori di bambini con trisomia 21 che da tempo si incontravano in diverse strutture riabilitative e riflettevano sulla necessità di una maggiore informazione e condivisione nel campo della disabilità intellettiva. Si erano accorti che frequentemente le varie istituzioni non riuscivano a rispondere a vari dubbi e preoccupazioni. “Siamo sfiniti dalla burocrazia – commenta – tutto ricade sempre sulle spalle della famiglia”. 

“Ci sono genitori veramente disperati – dice Elisabetta Gardini – non possiamo lasciarli soli. Fratelli D’Italia ha presentato un’interrogazione sul tema dei disabili vista l’ennesima follia targata Azzolina e ha vinto la battaglia per raddoppiare le pensioni di invalidità che oggi sono una vera miseria. Mi auguro che in regione ci sia la disponibilità di risorse. Dobbiamo restituire loro il tempo perduto. Le persone con disabilità sono persone con una forza straordinaria. Ce la facciamo solo se stiamo insieme, se ci aiutiamo gli uni con gli altri”.