“Il decreto Cura Italia dà una prima risposta ai lavoratori, alle famiglie e alle imprese per affrontare l’emergenza. Siamo soddisfatti per le misure messe in campo e riconosciamo lo sforzo del Governo, ma siamo anche convinti che fin da subito sia necessario pensare a come reperire ulteriori risorse che siano di sostegno al mondo del lavoro sia all’economia dei territori più colpiti”. È il commento di Cinzia Bonan, Mauro Visentin e Guglielmo Pisana, segretari generali di Cisl Belluno Treviso, Cgil Treviso e Uil Treviso Belluno al decreto legge varato dal Governo per sostenere famiglie, lavoratori, artigiani, commercianti e professionisti travolti dall’emergenza coronavirus.
Molti gli strumenti previsti nel maxi-decreto da 25 miliardi: dal voucher baby-sitting, ai congedi parentali straordinari, fino alla causale specifica per la cassa integrazione. In particolare, per quanto riguarda il lavoro, è previsto il blocco dei licenziamenti per due mesi, indipendentemente dal numero dei dipendenti, il premio di 100 euro per i lavoratori dipendenti con reddito fino a 40mila euro presenti in azienda, l’indennizzo di 600 euro per i lavoratori autonomi e le partite Iva, la cassa integrazione in deroga estesa in tutto territorio nazionale ai dipendenti di ogni settore produttivo, l’istituzione della causale specifica “Covid-19” per l’utilizzo della cassa integrazione per un massimo 9 settimane, la creazione di un fondo da 300 milioni di euro per gli esclusi dall’indennizzo di 600 euro, compresi i professionisti iscritti agli ordini, l’equiparazione alla malattia del periodo trascorso in quarantena o in permanenza domiciliare fiduciaria, il congedo parentale di 15 giorni aggiuntivi al 50% dello stipendio per genitori lavoratori di figli sotto i 12 anni o con disabilità in situazione di gravità, il bonus baby-sitter nel limite di 600 euro.

“Siamo soddisfatti del provvedimento – affermano CGIL, CISL e UIL territoriali – che rappresenta un primo passo. Bene le misure adottate per il potenziamento del sistema sanitario nazionale, oggi sottodimensionato dopo decenni di tagli, e quelle a sostegno del reddito dei lavoratori e delle loro famiglie, che sono la reale leva economica per ripartire. In particolare, vediamo già in questi giorni numerose richieste di cassa integrazione con la causale Covid-19. La nostra preoccupazione ora è che vengano messe in campo ulteriori risorse, strategiche e finalizzate anche a rilanciare i territori maggiormente colpiti, perché sarà lungo il ritorno alla normalità, e che inoltre vengano rese note quanto prima le misure attuative per rendere subito pienamente esigibili gli interventi”.