Una festa privata con una decina di persone è stata interrotta ieri sera verso le 20 dagli agenti in borghese del Nucleo commerciale della Polizia Locale di Treviso in una palazzina poco lontano dal centro.

Sulla terrazza dell’ultimo piano era stata infatti allestita una mini-discoteca che gli stessi partecipanti hanno voluto definire, nel tentativo di giustificarsi con gli operatori, un «flash-mob».

«La situazione che abbiamo trovato ha veramente dell’incredibile viste le ferree prescrizioni di rimanere nelle proprie abitazioni», spiega il comandante della Polizia Locale Andrea Gallo. «Musica ad alto volume, luci stroboscopiche, alcuni adolescenti e qualche bambino intenti a far festa sotto gli occhi alcuni genitori. È stata la dimostrazione che, a fronte di moltissimi che stanno rispettando le regole con enormi sacrifici, ci sono ancora alcuni cittadini che non hanno compreso la gravità della situazione. Per i tre adulti presenti alla festa è scattata la denuncia».

«Lo abbiamo detto in tutte le lingue: bisogna stare a casa», afferma il sindaco Mario Conte. «C’è chi, nonostante la grave situazione di emergenza sanitaria, fra staff medici stremati e gente che soffre, sceglie di organizzare festini. Queste sono le cose che mi fanno arrabbiare perché sembra che tutti gli appelli non siano serviti a niente. Questa gente, oltre ad essere incosciente, manca di rispetto a tutti coloro che si stanno sacrificando e dimostra di non saper vivere in comunità».

I servizi della Polizia locale per il rispetto delle prescrizioni di legge contro il Coronavirus sono quotidiani sia con servizi in uniforme che in borghese. Sino ad oggi il bilancio dei controlli ha registrato la denuncia di venti persone che si spostavano in città senza valide giustificazioni. In più, tre sono stati i bar trovati aperti di cui uno in via Pancera sorpreso qualche giorno fa con due avventori all’interno. Tra i supermercati controllati sino ad oggi, uno solo è stato sanzionato, in zona Santa Bona, in quanto non faceva rispettare le distanze minime fra i clienti. Nella giornata di oggi è stata scoperta anche una pasticceria rimasta aperta nel quartiere di Santa Maria del Rovere. Per il titolare è scattata la denuncia che prevede una ammenda fino a 206 euro e l’arresto fino a tre mesi.