Il rallentamento della domanda estera – anticipato in provincia di Treviso dai dati dell’indagine congiunturale dell’industria manifatturiera del quarto trimestre – trova conferma nei dati export diffusi dall’Istat per il primo trimestre 2019.  Le esportazioni trevigiane, che nei primi tre mesi dell’anno si fermano a 3,3 miliardi di euro, accusano una diminuzione del -1,7% (-55,7 milioni di euro) rispetto al primo trimestre 2018. Va tuttavia precisato che trattasi di dati provvisori, relativi alla prima porzione dell’anno, con probabili amplificazioni delle dinamiche tendenziali, delle stagionalità, e degli effetti-commessa per effetto dei più ridotti volumi di scambio considerati che normalmente si consolidano nel corso dell’anno. Positivo invece l’analogo risultato per la provincia di Belluno che chiude il primo trimestre con un +4,8% ben al di sopra della media regionale (+1,4%) e nazionale (+2,0%).

I dati vanno letti con cautela – commenta il Presidente Mario Pozza – perché si riferiscono ai soli primi tre mesi del 2019 con inevitabili distorsioni statistiche. Questo non significa che non dobbiamo preoccuparci: il rallentamento della domanda estera resta la tendenza di fondo a livello globale, che nel territorio trevigiano porta le dinamiche export in territorio negativo. Il protezionismo annunciato fa male agli scambi mondiali, soprattutto al settore dei beni strumentali nei quali le nostre economie territoriali sono leader. Per fortuna alcuni settori si difendono. Su tutti l’occhialeria, che mette a segno una variazione tendenziale del +5,3%. Ma segnalo anche il dato della carpenteria trevigiana, +9,7%, capace di posizionarsi in un mercato di commesse che, con tutta evidenza, tiene”.

TREVISO

Nei primi tre mesi del 2019 le esportazioni trevigiane, pari a 3 miliardi e 304 milioni, sono diminuite del -1,7% (-55,7 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

In un quadro economico globale caratterizzato dall’incertezza da parte delle imprese a fare investimenti non sorprende vedere come proprio l’industria dei macchinari industriali sia la voce dell’export trevigiano che accusa la flessione più significativa: le vendite all’estero registrano un -7% rispetto al primo trimestre 2018 che in valori assoluti corrisponde ad una perdita di -40 milioni di euro.

Il secondo settore a perdere maggiormente in valori assoluti, dopo i macchinari industriali, è quello dell’elettrodomestico che, su base tendenziale, risulta in flessione del -11,8% (da 305 a 269 milioni di euro).

Anche i settori del made in Italy sono interessati da questo rallentamento, ma in misura minore: -2,5% per l’industria del mobile (da 439 a 428 milioni di euro), -1,3% per la calzatura (da 312 a 308 milioni di euro) e -2,1% per l’abbigliamento (da 226,6 a 221,8 milioni di euro).

Si è parlato molto di incidenza sull’export della crisi dell’automotive. Gli effetti più visibili si rintracciano nell’export di mezzi di trasporto e componentistica (-2,9%, da 126,6 a 123 milioni di euro).

In questa cornice tendenzialmente negativa del primo trimestre dell’anno si inseriscono tuttavia settori le cui vendite sono in aumento rispetto ai primi tre mesi del 2018:

– la carpenteria metallica: +9,7% (da 194 a 213 milioni di euro);

– le bevande: +4,5% (a 156,7 a 163,7 milioni di euro);

– i prodotti alimentari: +2,4% (da 117,3 a 120,1 milioni di euro).

Dall’analisi per mercati di destinazione delle esportazioni trevigiane si osserva che risultano in stagnazione quelle in ambito Ue28 (-0,4%) e in significativa flessione quelle verso i mercati extra-Ue28 (-4,3%).

Nel dettaglio, in ambito Ue28 diminuiscono in particolare le esportazioni verso il nostro partner storico, la Germania (-4,3%). Il calo molto pronunciato delle esportazioni di elettrodomestici genera il sospetto di una riorganizzazione sovranazionale dei flussi di filiera. Tiene invece l’export di macchinari (+2,9%).

Controintuitiva la tenuta, per converso delle esportazioni verso il Regno Unito (+16%), nonostante Brexit. Più rimbalzo che tenuta, probabilmente, considerato che il dato tendenziale dello scorso anno risultava in flessione (-7,7%). Tra le prime voci merceologiche più importanti in termini di valore, tutte con variazioni tendenziali positive, si distinguono le vendite del mobile (+2,1%) e dei macchinari (+46,7%) che rimbalzano dopo i risultati negativi dell’export del primo trimestre dello scorso anno; continuano a crescere invece le esportazioni di bevande (+2,0%), calzature (+14,4%) ed elettrodomestici (+5,9%).

Nei mercati extra Ue28 (-4,3%) continuano a crescere le vendite verso gli Stati Uniti (+2,6%), principale partner trevigiano al di fuori dell’Unione Europea: in crescita sia le vendite di bevande (+14%) che di carpenteria metallica (+37,6%) mentre rimbalzano in negativo, dopo i risultati positivi dell’anno scorso, il mobile (-3%) ed i macchinari industriali (-15,3%).

In netta contrazione invece l’export trevigiano verso il secondo mercato extra Ue28, Cina e Hong Kong (-18,5%) e Russia (-15,7%). Nel primo Paese si registra un calo significativo nelle vendite di macchinari (-10,5%) e di gioielli (-9,2%) a cui si aggiunge la flessione delle esportazioni di mobili (-27,6%) dopo il risultato più che positivo dell’analogo periodo dello scorso anno (+76,5%). In Russia invece il calo è da imputare ad una importante diminuzione delle vendite di elettrodomestici (-31%, -6,8 milioni di euro), dopo la crescita registrata nel primo trimestre 2018 (+48,8%) e dei macchinari (-13,7%, -1,2 milioni di euro) sulla scia del risultato negativo dell’anno precedente (-14,8%).

BELLUNO

Nel corso del primo trimestre 2019 le esportazioni di Belluno crescono del +4,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente arrivando a superare il miliardo di euro. Il contributo positivo arriva soprattutto dalle vendite dell’occhialeria (+5,3%) che pesa per oltre il 71% dell’export bellunese. In stagnazione invece le vendite dell’industria dei macchinari (-0,9%), che assorbono il 10,3% delle esportazioni totali e che crescevano bene nel primo trimestre 2018 (+8%). In forte crescita la variazione tendenziale deiprodotti in gomma plastica (+42,7%) calcolata tuttavia su valori decisamente più contenuti rispetto a quelli delle prime due voci merceologiche.

Dalla distinzione tra mercati di destinazione delle esportazioni bellunesi le vendite sono in aumento sia nei Paesi dell’Unione Europea (+3,8%) che in quelli extra-UE (+5,8%); in questi ultimi si registra il rimbalzo sul risultato negativo del primo trimestre dell’anno precedente (-4,9%).

All’interno dell’Unione accusano una flessione le vendite verso la Francia (-1,0%), primo partner europeo, risultano stazionarie quelle verso la Germania (+0,4%) mentre risultano in crescita le esportazioni verso la Spagna (+5,9%), il Regno Unito (+12,9%) ed i Paesi Bassi (+13,2%).

Al di fuori dell’Unione tornano a crescere le vendite verso il primo partner commerciale provinciale, gli Stati Uniti, (+11,0%), e quelle verso Cina e Hong-Kong (+21,4%), mentre flettono le esportazioni verso la Turchia (-20,3%).