Anche i Comuni possono avere un ruolo importante nella “fase 2” per sostenere la ripresa economica della nostra provincia. Ne è convinta la CNA territoriale di Treviso che nei giorni scorsi a inviato ai primi cittadini della Marca Trevigiana il documento “Covid-19 / Fase 2: cosa possono fare i comuni trevigiani per aiutare le imprese a ripartire”.
«Per favorire la ripresa economica e sociale, ciascuno deve fare la sua parte, per il ruolo che gli compete mettendo a disposizione le risorse per rimettere in piedi il Paese – afferma Alfonso Lorenzetto, presidente di CNA territoriale di Treviso -. Il ruolo dei Comuni, veri attori di sviluppo sociale, è strategico. Ci auguriamo che i nostri sindaci prendano in considerazione i bisogni del mondo dell’artigianato, anche avviando un confronto con le loro rappresentanze».
Ma cosa chiedono gli artigiani agli enti locali?
Il documento inviato si articola in 11 proposte che hanno ovviamente al centro il tema della liquidità, il vero problema in questo momento delle imprese.
“L’epidemia corona virus sta colpendo duramente la salute dei nostri cittadini, ma ha anche pesantissime ricadute sul sistema economico ed in particolare sulle PMI – si legge nel documento – Il Comune può contribuire con proprie iniziative ad alleviare queste sofferenze dei cittadini e a sostenere le imprese che hanno un problema enorme di liquidità”.
Ecco le proposte contenute nel documento:
1. Rinvio, senza sanzioni e senza interessi, degli acconti sulle imposte e tributi comunali con rientro rateizzato pluriennale.
2. Obbligo di pagamento dei debiti del Comune verso i fornitori in un termine massimo di trenta giorni.
3. Riduzione significativa delle aliquote IMU sugli immobili diversi da quelli abitativi con effetto immediato e a valere anche per l’anno 2021. Rinviare gli acconti di giugno senza interessi e senza sanzioni.
4. Promuovere un intervento coordinato per una forte riduzione della tariffa rifiuti, per tutte le attività produttive mediante un contributo dei singoli Comuni all’Ente gestore; all’Ente si chiede di operare una equivalente riduzione della tariffa a carico del proprio bilancio raddoppiando in tal modo l’effetto positivo sulle imprese.
5. Appalti pubblici: adottare obbligatoriamente la pratica della suddivisione degli appalti in lotti funzionali, introducendo un limite al numero di lotti che un’impresa può aggiudicarsi.
6. Occorre cantierare tempestivamente tutti i lavori finanziati, a cominciare dagli istituti scolastici. Occorre aprire una fase che veda al centro progetti condivisi di rigenerazione urbana e immobiliare, valorizzando l’artigianato di servizio e il piccolo commercio. Per favorire questa operazione occorre prevedere agevolazioni ed istituire un fondo alimentato da quote di oneri di urbanizzazione derivanti da interventi insediativi commerciali o di servizi di medio-grandi dimensioni.
7. Viabilità e trasporti: occorre completare le circonvallazioni comunali, adeguare la viabilità e costruire i parcheggi di servizio.8. Incentivare e sostenere le imprese del comparto edile ed immobiliare, disboscando le procedure per inizio lavori e prevendendo l’armonizzazione dei regolamenti edilizi, urbanistici, ambientali, tributari con i comuni confinanti.
9. Abusivismo: occorrono maggiori e più incisivi controlli ed opportuni interventi sanzionatori per contrastare l’economia sommersa.
10. Credito: occorre sostenere i confidi territoriali al fine di agevolare l’accesso al credito con lo strumento delle garanzie o del prestito diretto.
11. Sanità: occorre garantire che il diritto di accesso alle prestazioni e ai servizi avvenga in tempi rapidi, che siano potenziate le strutture poliambulatoriali e l’assistenza domiciliare. Occorre rafforzare la collaborazione tra gli operatori di assistenza sanitaria e i servizi sociali. Occorre il massimo impegno per mantenere la copertura vaccinale per prevenire le malattie.
- Per rendere efficaci queste proposte occorre assicurare un coordinamento tra Comune e Associazioni di Categoria per affrontare la programmazione delle azioni a sostegno dell’economia locale nel post emergenza.