Scattano le denunce per il non rispetto del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Violazioni in materia sanitaria.

CORONAVIRUS, DENUNCIATE TRE ATTIVITA’ E SETTE PERSONE PER VIOLAZIONE DEL

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
Primo report del Comando di Polizia Municipale di via Castello d’Amore
Proseguono i controlli in città da parte della Polizia Locale di Treviso per il rispetto e quindi la violazione del
Decreto del Presidente del Consiglio che vieta spostamenti non giustificati e la chiusura
di bar, pizzerie, ristoranti e attività artigianali. Al termine della giornata di ieri, giovedì
12 marzo, il Comando di via Castello d’Amore ha registrato la denuncia di sette persone
e di tre attività economiche: «Le sette denunce a carico di altrettante persone SOno
state verbalizzate in quanto non vi era alcuna giustificazione da parte dei soggetti
fermati per motivare la loro presenza sulle strade», spiega il comandante Andrea Gallo.
«Oltre al bar-tabaccheria denunciato nella mattinata di ieri, nel pomeriggio è stato
deferito all’ autorità giudiziaria anche il titolare di un altro bar, autorizzato a tener
aperto come da decreto, perché non garantiva la distanza di un metro fra gli avventori.
Inoltre è stato sorpreso un venditore di fiori con un banco nei pressi di un cimitero che
continuava la propria attività. Per tutti è scattata la denuncia per violazione all’art. 650
del codice penale e, per i tre esercizi, la segnalazione alla prefettura per la sospensione
dell’attività economica fino a 30 giorni».
Nella mattinata di oggi sono stati controllati tre supermercati e un ipermercato: «Le
attività commerciali controllate questa mattina hanno messo in atto tutte le buone
pratiche per garantire ingressi contingentati e distanza di un metro fra le persone»,
prosegue Gallo. «I controlli continueranno senza interruzione nei prossimi giorni con
personale in borghese anche presso le attività già controllate».