Un trionfo annunciato. Ancora una volta la produzione lattiero-casearia di Marca si impone all’attenzione del mercato e del comparto produttivo con certificazioni di qualità. E’ questo il dato saliente che emerge dall’edizione 2019 di Caseus Veneti, l’annuale rassegna dedicata ai formaggi regionali (e non solo) che come tradizione si è tenuta nell’ultimo weekend a Villa Contarini di Piazzola sul Brenta (PD). Quasi il 50% dei premi è stato attribuito infatti a prodotti caseari provenienti dal Trevigiano: un risultato che non sorprende, assodato che la Marca ospita diverse tipicità tra cui due DOP riconosciute (Casatella e Montasio) ed il PAT del Morlacco del Grappa. Numerosa inoltre la presenza di aziende a varia dimensione specializzate nella produzione lattiero-casearia, con punte di assoluta eccellenza.

Sono dunque 49 i formaggi premiati a Caseus Veneti 2019, 10 vicentini, 4 bellunesi , 10 veronesi, 24 trevigiani e 1 veneziano. 38 in tutto le categorie che individuano stagionature, lavorazioni, altitudine, tipi di latte e denominazioni. Un concorso che per il 15º anno consecutivo ha puntato riflettori sulle produzioni della Regione Veneto contando 430 prodotti caseari iscritti per la competizione che valorizza i formaggi prodotti entro i confini regionali. Una festa e un trionfo delle tradizioni, della qualità e dell’antico mestiere del casaro ma trionfa anche un settore che avanza coraggiosamente non senza difficoltà. È il comparto lattiero-caseario veneto che, con tutte le forze, difende una produzione fatta di grandi marchi noti a livello continentale come il Grana Padano Dop ma una articolata anche in piccoli caseifici,cooperative, malghe e fattorie.

Ad aprire i saluti il presidente Aprolav Terenzio Borga “Un orgoglio ogni anno maggiore tenuto a battesimo da Gilberto Benetton 15 anni fa a Verona, una manifestazione che esiste perchè c’è chi crede nell’ identità di questo territorio e nella tradizione. La strada da fare è ancora molta e tutti dobbiamo collaborare”.

“La combinazione di turismo, territorio e cultura è una combinazione vincente che vale oltre 18 miliardi di euro di fatturato – afferma il Presidente Luca ZaiaIl Veneto deve avanzare una lotta sempre più identitaria. Dobbiamo tutti cercare la tracciabilità e pretendere di capire cosa stiamo mangiando – e invita il Ministero – chi di competenza deve agire a livello amministrativo sulla tracciabilità per fare in modo che l’italian sounding sia sempre più arginato proprio nel territorio nazionale oltre che oltre confine”.

Ad affondare il colpo poco prima Il Direttore del Consorzio Grana Padano Dop Stefano Berni “In Italia il problema rilevante sta nel fatto che, se nelle case degli italiani il Grana Padano ha una share che supera il 55%, nella distribuzione all’ingrosso il valore si abbassa al 36%, un gap che vale moltissimo se pensiamo che 9 pasti su 14 vengono fatti fuori casa”. Un comparto quindi che chiede chiarezza affinchè al consumantore si chiaro cosa sta ordinando al ristornate o pagando al supermercato.

Un’edizione dal respiro nazionale che ha valorizzato la figura del casaro e in particolar modo i prodotti di Montagna, a trionfare Nel Primo concorso dedicato ai Prodotti di Montagna l’Az.Agr. La Schirata di Limana in provincia di Belluno con il Formaggio di Capra. Degno di nota inoltre anche il Primo concorso nazionale di formaggi di Fattoria che ha consegnato il primo premio ad un formaggio di pecora toscano prodotto dall’Antica Fattoria la Parrina di Grosseto.