La fototerapia è una tecnica che permette di utilizzare la luce per curare una molteplicità di malattie, specialmente quelle della pelle (come, ad esempio, psoriasi, dermatite atopica e vitiligine).

Inoltre, questa terapia è utile anche in presenza di ittero neonatale e depressione.

Cos’è la fototerapia

La fototerapia è un tipo di trattamento utilizzato fin dall’antichità: il paziente viene esposto ad una luce filtrata, che di fatto non disturba la vista perché è priva di raggi ultravioletti e infrarossi.

Questa tecnica prevede diverse modalità di esecuzione: cambiano, infatti, la fonte di luce, la sua intensità e il tipo di radiazioni alle quali ci si espone.

Le sedute si svolgono a livello ambulatoriale, mediante l’utilizzo di particolari lampade che emettono raggi UV. Inoltre, a seconda della malattia da trattare, l’esposizione può riguardare solo una parte del corpo o tutto l’organismo.

I benefici

I benefici sono molteplici: la fototerapia, infatti, aiuta a recuperare alcune funzionalità dell’organismo (come il sonno, l’appetito e il desiderio sessuale) e a migliorare l’umore in generale.

Ma non è tutto: il trattamento è un vero toccasana in presenza di alcune malattie della cute e per superare eventuali stati di stanchezza e di debolezza. Inoltre, incrementa la stimolazione e la produzione di melanociti e la liberazione di citochine e sostanze antinfiammatorie.

Gli effetti collaterali

Gli effetti collaterali generalmente sono minimi e di breve durata. Durante le sedute di fototerapia, infatti, possono comparire nausea, mal di testa, eruzioni cutanee, secchezza della bocca, affaticamento degli occhi, disturbi del sonno o irritabilità.

Generalmente eventuali effetti fastidiosi possono insorgere perlopiù nella fase iniziale del trattamento: in tal caso, dunque, il medico potrà intervenire regolando opportunamente i tempi fra una seduta e l’altra e/o effettuando delle pause.