Pronta a far fronte alle ondate di calore che si verificheranno durante l’estate, l’Ulss 3 ha individuato 2.218 anziani fragili da monitorare nel corso dei prossimi mesi nel Piano Caldo: si tratta degli anziani più “fragili” del Comune capoluogo, a cui si sommano quest’anno gli “anziani fragili” dei Comuni di Chioggia e di Mira. Complessivamente, saranno monitorati 132 uomini e 2.086 donne, selezionate all’interno di una “popolazione suscettibile” di 92.900 residenti di età superiore ai 64 anni. A prendersene carico, nel quadro del “Piano Emergenza Caldo” del 2020, attivo 24 ore al giorno, 7 giorni la settimana, sono i Distretti socio sanitari, le guardie mediche, i medici di base, le associazioni di volontariato, la rete assistenziale dei Comuni. Monitoraggio, sorveglianza attiva, visite, telefonate, soprattutto per chi tra questi soggetti vive solo, senza telesoccorso, senza una badante o dei figli pronti ad assisterlo.

A causa dell’aumento delle temperature e di un clima che ogni anno assomiglia sempre più a quello tropicale, solo nel 2019, nelle città capoluogo di provincia del Veneto, sono stati registrati il 3% in più di decessi negli over 75 rispetto all’anno precedente (2.249 morti contro 2.181). “Quando perdura per molto tempo, il grande caldo può determinare aumenti significativi della mortalità nella popolazione anziana – ricorda il Direttore Generale dell’Ulss 3 Serenissima Giuseppe Dal Ben -. Allora diventa importante il monitoraggio che si fa assieme ai Distretti, ai Medici di Famiglia, all’assistenza domiciliare, ai Servizi di Emergenza-Urgenza. Mappiamo così i soggetti più fragili e ci mettiamo al loro servizio grazie a un sistema di monitoraggio già collaudato dall’Azienda sanitaria in anni di esperienza sul campo”.

Gli over 64 residenti sul territorio sono stati suddivisi nelle quattro “fasce di rischio” dell’”Anagrafe degli anziani fragili”, costantemente aggiornata dall’Azienda sanitaria. Tutti i soggetti nella lista sono stati classificati con un punteggio personale, che li ha assegnati a una specifica “fascia di rischio”: “bassa”, “intermedia”, “alta”, “molto alta”. Le ultime due fasce di rischio (“alta” e “molto alta”) costituiscono la popolazione maggiormente esposta, e raccolgono gli “anziani fragili” che saranno monitorati. I fattori che possono determinare il rischio di patologie da ondate di calore, tenuti in conto per individuare i nominativi, sono l’età avanzata, il sesso (le donne corrono maggiori rischi), lo stato di salute e lo stato di solitudine.
La lista prodotta dall’Azienda sanitaria viene integrata con le anagrafi e le segnalazioni di Comuni, associazioni di volontariato, medici di famiglia, guardie mediche, che possono continuare a indicare eventuali soggetti fragili, più a rischio di altri durante il grande caldo perché soli, con patologie polmonari o cardiovascolari.
Questi pazienti vengono poi sorvegliati per via telefonica ma, nel caso di necessità, sono anche oggetto di intervento infermieristico o medico a domicilio (praticando, ad esempio, infusioni di sali minerali e medicinali).
Quest’anno, oltre a Venezia, sono coinvolti anche i Comuni di Chioggia e Mira. Una sinergia che non si ferma al solo ambito estivo: dallo scorso anno il “Piano Emergenza Caldo” si inserisce in un sistema di sorveglianza sanitaria della popolazione residente in aree urbane durante tutto l’anno, basato sul monitoraggio in tempo reale degli accessi al Pronto Soccorso di Mestre e Venezia.

Per i soggetti fragili la situazione climatica avversa, unita alla presenza di diverse patologie, è foriera di squilibri fisici importanti e in alcuni casi si rende necessario anche il ricovero – aggiunge il Direttore del Dipartimento di Prevenzione, il dottor Luca Sbrogiò -. Per questo l’Azienda sanitaria tiene sempre alta l’attenzione, favorendo una forte integrazione con i Comuni, i medici di famiglia e le associazioni di volontariato. La rete di assistenza che si viene a creare attorno a queste figure fragili determina una sorveglianza attiva costante a beneficio dell’intera comunità”.
La macchina per affrontare l’emergenza caldo si è attivata anche quest’anno e questo lavoro si sovrappone e si integra con l’impegno degli specialisti dell’Ulss 3 quanto alle azioni contrasto al Covid-19, che proseguono, con le azioni di contenimento dell’infezione, di informazione alla popolazione e di controllo della corretta applicazione delle misure di distanziamento sociale.
Dentro il contesto delicato di questa estate 2020, non solo le fasce più a rischio, ma ogni anziano e la popolazione tutta è invitata dall’Ulss 3 a prestare particolare attenzione alle buone pratiche per affrontare al meglio le ondate di calore. Per quanto riguarda i meno giovani, va verificato che abbiano a disposizione acqua naturale da bere con costanza. Anche per il resto della popolazione è meglio evitare pratiche sportive o attività pesanti sotto il sole nelle ore più calde della giornata, rinfrescarsi e prevenire la disidratazione, portare con sé una bottiglietta d’acqua quando si esce di casa, preparare pasti leggeri e frequenti con tanta frutta e verdura, chiudere le tapparelle di casa esposte al sole (tenendo le finestre chiuse finché la temperatura esterna non scende) e, se privi di aria condizionata in casa, cercare di trascorrere almeno due ore nel corso della giornata in luoghi climatizzati o freschi.