Questa mattina si è tenuta la cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria
Questa mattina si è svolta la cerimonia ufficiale di conferimento della cittadinanza onoraria a Giacomo Matteotti, figura simbolo della lotta per la democrazia e la giustizia sociale, ucciso da una squadra fascista nel 1924.
L’evento, tenutosi nella piazza intitolata al senatore polesano (già Piazza del Grano) ha visto la partecipazione, oltreché dell’Amministrazione comunale, di una rappresentanza dell’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea della Marca Trevigiana (Istresco), guidata dalla presidente Chiara Scinni, e degli studenti del Liceo Economico Sociale “Riccati-Luzzatti”. I ragazzi hanno offerto un momento di riflessione di grande intensità, leggendo alcuni estratti del celebre discorso pronunciato da Matteotti in Parlamento nel 1924, un intervento che rimane una testimonianza viva del suo coraggio e del suo impegno civile.
Durante la cerimonia è stata inoltre scoperta dal sindaco Mario Conte, dal presidente del Consiglio Comunale Antonio Dotto e dai giovani del “Riccati” la nuova targa toponomastica che rende omaggio a Matteotti, correggendo un vecchio refuso risalente a decenni fa. Questo gesto, simbolico ma significativo, sottolinea la volontà della città di mantenere viva la memoria storica e di onorare con precisione e rispetto un uomo che ha difeso la libertà.
«Abbiamo il dovere di rendere omaggio e di custodire e trasmettere i valori di grandi uomini e donne, tra i quali Giacomo Matteotti ha incarnato i valori del coraggio e della libertà», le parole del sindaco Mario Conte. «Ringrazio Istresco e i ragazzi del “Riccati-Luzzatti” per aver condiviso con noi l’importanza di questa cerimonia. Matteotti costituisce un esempio di come si dovrebbe vivere la vita».
Anche Elena Matteotti, nipote di Giacomo, assente per un’indisposizione, ha voluto portare un audio-messaggio di saluto, ricordando come il nonno rappresenti ancora un «pensiero, un esempio, un’azione». «Abbiamo bisogno del suo coraggio, della sua forza, della sua dignità», ha ricordato Elena Matteotti. E rivolgendosi agli studenti, ha sottolineato «che la scuola è uno strumento fondamentale a cui Giacomo teneva tantissimo in quanto costituisce uno strumento meraviglioso che ci dà una coscienza critica per renderci conto della realtà in cui viviamo e ci dà anche la capacità di fare delle scelte».