L'Ospedale dell'Angelo di Mestre - foto di repertorio
L'Ospedale dell'Angelo di Mestre - foto di repertorio

Le forze dell’ordine sono intervenute questa mattina nella sala d’attesa del Pronto Soccorso di Mestre, per contenere gli atteggiamenti aggressivi di uno dei pazienti presenti.
Il soggetto, una persona straniera di circa cinquant’anni, era giunto in Pronto Soccorso nella serata di ieri, lamentando un quadro clinico peraltro lieve. Triagiato e preso in carico, è stato valutato con esami e terapia, superando le difficoltà linguistiche. Al momento della dimissione, intorno alle 4:00 del mattino, ha manifestato la volontà di fermarsi nella sala d’attesa per via del freddo, senza assumere, nelle prime ore di permanenza, atteggiamenti minacciosi o aggressivi.
Verso le 7:00 il quadro è mutato repentinamente e si sono manifestate aggressività verbale e minacce verso gli operatori, aggravate dall’esibizione di un attrezzo da lavoro, uno scalpello, poi riposto nello zaino. Quando di nuovo il soggetto si è presentato in atteggiamento aggressivo alla guardiola del triage, con l’attrezzo in mano e con atteggiamenti e gesti intimidatori, gli operatori hanno attuato le misure di sicurezza per sé e i presenti, e insieme al servizio di sicurezza interna hanno chiesto l’intervento delle forze dell’ordine, già in precedenza allertate, che sono intervenute immobilizzandolo e mettendo in sicurezza tutto il Pronto Soccorso.
Preso in carico congiuntamente dalle forze dell’ordine e dai sanitari, il soggetto è stato valutato come bisognoso di cure psichiatriche ed è stato poi ricoverato nella Psichiatria dell’Angelo.

“Non risultano precedenti accessi sanitari del soggetto – ha spiegato la dottoressa Chiara Berti, Direttore dell’Ospedale dell’Angelo – ma non escludiamo che abbia frequentato in passato la sala di attesa come luogo per lui confortevole. Quanto all’episodio, credo sia importante evidenziare, rispetto al grave atto subìto dal Pronto Soccorso solo pochi giorni fa, che in questo caso gli operatori si sono trovati a gestire una persona con evidenti difficoltà psichiatriche: siamo quindi all’interno di quello spettro di situazioni che, pur se complesse e certamente spiacevoli, i sanitari dell’emergenza-urgenza sono formati ad affrontare”.

La Direzione dell’Ospedale  – si legge in una nota ufficiale – ringrazia ancora una volta gli operatori del Pronto Soccorso per la professionalità dimostrata e le forze dell’ordine per il pronto intervento: “Il Protocollo operativo comune con le forze dell’ordine, con il Suem118, con la Psichiatria e con gli operatori tutti dell’emergenza-urgenza, elaborato attraverso un lavoro congiunto di molti mesi – sottolinea la dottoressa Berti – si conferma utile ed efficace per evitare il degenerare di certi episodi. Certo non ci aspettavamo di doverlo mettere in atto con questa frequenza, pur se in situazioni ogni volta differenti quanto alle cause scatenanti dell’aggressione”.