Domani, martedì 17 novembre, è la Giornata Mondiale della Prematurità, importante occasione per sensibilizzare sulle problematiche correlate alla nascita pretermine, al fine di identificare azioni comuni per ridurne l’incidenza e il suo impatto sulla salute del neonato.
In Italia l’evento è promosso da Vivere Onlus, il coordinamento nazionale delle associazioni dei genitori dei neonati prematuri o ricoverati in Terapia Intensiva Neonatale (TIN), e in Veneto dall’Associazione Il Pulcino. L’iniziativa è supportata anche dalla SIN Società Italiana di Neonatologia, con iniziative culturali e scientifiche atte a sensibilizzare ulteriormente al problema prematurità le istituzioni e l’opinione pubblica in generale.
L’Ulss 2 aderisce all’evento con una serie di iniziative locali, necessariamente limitate a causa della situazione epidemiologica: l’ospedale Ca’ Foncello sarà illuminato di viola e viola saranno gli abitini che verranno donati ai neonati ricoverati dalle volontarie del Cuore di Maglia, associazione che da anni collabora con le Terapia Intensive Neonatali Italiani per fornire loro vestitini per i bambini ricoverati.
La TIN di Treviso, diretta dalla dottoressa Paola Lago, ha inoltre organizzato un webinar dal titolo “Relazione di cura e strumenti applicativi: dal dialogo alla medicina narrativa”, per testimoniare, in ricordo della neonatologa dottoressa Francesca Intini, scomparsa prematuramente, la possibilità di una relazione di cura con le famiglie dei piccoli ricoverati. Il tutto nell’ottica di un’umanizzazione delle cure e di presa in carico globale della “famiglia prematura”.
Quello di Treviso è uno dei quattro centri veneti di Terapia Intensiva Neonatale (gli altri sono Padova, Verona e Vicenza) dove sono centralizzati i parti a rischio per patologia materna e/o fetale d una rete di centri nascita (attualmente 34) di cui alcuni in grado di gestire il neonato late-preterm (dalla 34ma alla 36ma settimana gestazionale) e con patologia minore. Lo scorso anno in provincia di Treviso i bimbi nati prematuri sono stati oltre quattrocento.