“Gli impegni per l’elezione del Presidente della Repubblica mi trattengono a Roma, impedendomi di partecipare, come di consueto, alla cerimonia veneziana per la Giornata della Memoria. Col pensiero, però, non mancherò di essere presente al campo del Ghetto Nuovo, davanti al monumento che ricorda i deportati nei campi di sterminio, con il raccoglimento di sempre e la riflessione che ogni anni suscita la commemorazione delle vittime di un crimine orrendo come quello rappresentato dalle persecuzioni naziste”.

Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto, impegnato a Montecitorio nelle operazioni per l’elezione del nuovo Capo dello Stato, interviene nel Giorno della Memoria.

“Nel momento in cui sono chiamato ad esercitare una delle massime espressioni della nostra democrazia – sottolinea Zaia – appare ancora più doveroso e necessario il ricordo di coloro ai quali non solo è stata negata la libertà personale e il diritto di vivere ma hanno subito una gigantesca e sistematica campagna di persecuzione fisica e morale fino ad essere oggetto di uno sterminio lucidamente programmato in nome dell’odio”.

“Rinnovo la mia vicinanza al presidente Dario Calimani, al rabbino capo Daniele Touitou e a tutta la Comunità ebraica di Venezia e a tutte quelle del Veneto, insieme ai sentimenti di amicizia – conclude il Governatore -. Un’amicizia che prima di tutto significa condividere e sostenere il ricordo dell’Olocausto per contrastare la tentazione a qualsiasi forma di oblio e una ferma condanna di ogni forma di antisemitismo. Un impegno che non si esaurisce con la Giornata della Memoria. Come è scritto su una lapide in uno dei tanti campi di sterminio: “Qui sosta in silenzio, ma quando ti allontani parla”.

Per la commemorazione odierna il presidente Zaia ha fatto anche pervenire una lettera alla Comunità Ebraica per testimoniare la sua adesione ai valori della Giornata e rafforzare i legami di amicizia e vicinanza.