CopertinaSanità e lavoro: sono questi i temi principali che scaldano la campagna elettorale per la presidenza della Regione. Sanità in vista degli ulteriori tagli in arrivo dal Governo, che potrebbero tradursi in una riorganizzazione delle Ulss, ben 21 sul territorio, troppe per qualcuno. Lavoro in un’area dove la crisi si è fatta sentire sia per le aziende sia per i lavoratori, per agganciare una ripresa che appare ancora timida, per dare supporto alle aziende , per nuovi e più produttivi percorsi di formazione. Ma non solo: all’ordine del giorno anche sicurezza, degrado, corruzione, microcriminalità. E poi il carrozzone politico con i suoi pesantissimi costi e con le 140 società partecipate che, spesso, producono deficit. Uno solo l’obiettivo: tornare a essere la locomotiva del paese.

JacopoBertiJACOPO BERTI
Movimento 5 Stelle
Web: www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/veneto
Twitter: @jacberti

I soldi dei veneti ai veneti. E’ questo uno degli slogan con cui Jacopo Berti tenta la scalata alla Regione con il Movimento 5 Stelle. Giovanissimo, 31 anni appena, è originario di Padova e ha una laurea in giurisprudenza. In passato ha fondato una start up per gestire i diritti media sportivi e si è occupato di business intelligence e commercio on line. Da atleta ha imparato, dice, la determinazione, l’umiltà, la cultura del lavoro, la voglia di migliorare e di non mollare mai.
Nel suo programma – 128 pagine dettagliate – contenuti supportati da analisi e grafici, quasi nessuno slogan. Tra i punti chiave: il referendum per l’autonomia fiscale, per spendere in proprio sul territorio fino a 5 miliardi di euro; 25mila euro per ogni imprenditore dal taglio degli stipendi politici; l’abolizione dei vitalizi e il taglio dei costi della politica, norme anticorruzione subito, appalti trasparenti; la riduzione del ticket e delle lunghe liste d’attesa azzerando gli sprechi e riducendo i dirigenti e le consulenze; la protezione del territorio dall’alto rischio idrogeologico con lo stop alle “trivellazioni svendute per pochi soldi” e alle opere inutili “come TAV e Pedemontana”.

AlessandraMorettiALESSANDRA MORETTI
Partito democratico
Web: www.alessandramoretti.it
Twitter: @ale_moretti

Il coraggio di cambiare. E’ questo lo slogan scelto da Alessandra Moretti per diventare nuovo Governatore del Veneto. Nata e cresciuta a Vicenza, ha 41 anni, è avvocato e mamma di due bambini. Entra in Parlamento nel 2013 ed è proprio lei la relatrice del disegno di legge sul divorzio breve approvato di recente. Eletta anche in Europa, si dimette all’avvio della campagna per le regionali. Dice di voler di cambiare il futuro “a partire dal territorio in cui sono nata e cresciuta. La mia storia è iniziata in Veneto, tra la mia gente, ed è qui che ho scelto di ritornare e restare per i prossimi anni”.
Il suo programma si annuncia all’insegna della svolta, “dopo scelte rimandate per 20 anni”. Tra i punti chiave: fondi alle imprese per assumere giovani under 29, formazione a nuovi mestieri per gli over 50 senza lavoro, incentivi per il praticantato retribuito, un presidio sanitario ogni 15mila abitanti in accordo con i medici di famiglia, fuori la politica dalla sanità e riduzione delle Ulss, finanziamenti alle imprese guidate da donne e da giovani, una rete di sportelli anti-burocrazia e la promozione del Made in Veneto nel mondo favorendo l’accesso delle imprese ai mercati internazionali.

FlavioTosiFLAVIO TOSI
Lista Tosi per il Veneto
Web: www.tosipresidente.it
Twitter: @FlavioTosiTW

Siamo abituati a fare. Con questo slogan, Flavio Tosi lancia l’attacco al suo ex partito, la Lega Nord, da cui è stato espulso dopo 25 anni di militanza proprio per la sua scelta di correre per la poltrona di Governatore della Regione. Una scelta contestata dai vertici del partito, che lo hanno cacciato, e in particolare dal segretario Matteo Salvini che gli ha preferito Luca Zaia. Nato a Verona, città di cui è sindaco dal 2007, Tosi ha 45 anni, è un tecnico informatico ed è sceso in campo “da uomo libero” come ha precisato.
Tra i punti chiave del suo programma la famiglia, intesa come fatto privato ma anche come risorsa vitale per la società, l’idea di un Veneto che diventi capitale intellettuale e di innovazione, servizi di qualità per tutti, in particolare per le fasce di popolazione più deboli. A favore dell’indipendenza veneta, propone però la “Regione delle tre Venezie” che avrebbe più forza nelle trattative con Roma per l’autonomia. Su lavoro e imprese propone zone franche, senza tasse, per chi viene dall’estero a investire nel territorio e crea migliaia di posti di lavoro. “Il sistema reggerebbe – spiega – avremmo minor spesa sociale e più soldi in tasca da spendere”.

LucaZaiaLUCA ZAIA
Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d’Italia
Web: www.scelgozaia.it
Twitter: @zaiapresidente

Scelgo Zaia. Uno slogan in prima persona, che parla direttamente gli elettori, quello che Luca Zaia propone nella sua campagna elettorale, forte del suo primo mandato da Governatore del Veneto. Nato a Conegliano, nella Marca, 47 anni fa, Zaia ha una lunga carriera politica alle spalle: nel 2002 presidente della Provincia di Treviso, nel 2008 ministro dell’Agricoltura, dal 2010 alla guida della Regione. “Il primo e unico amore politico – dice – è la Lega di Umberto Bossi”.
Lavoro, sanità, attenzione alle famiglie e, in particolare, ai veneti, tra i cardini del suo programma che, però, più che sulle promesse elettorali, punta sui risultati raggiunti: 64 milioni di euro spesi per la sicurezza, 3 miliardi e mezzo per i servizi domiciliari agli anziani, 760 milioni ottenuti dall’Europa per il lavoro, 200 milioni spesi a sostegno dei giovani, altrettanti per gli asili, 14mila le aziende in difficoltà aiutate, ospedali aperti di notte per le visite specialistiche. Vuole un Veneto autonomo e indipendente e che i soldi dei veneti restino ai veneti, promette di non aumentare le tasse, di sostenere l’agricoltura e di governare con etica e onestà.

LauraDiLuciaColettiLAURA DI LUCIA COLETTI
L’altro Veneto. Ora possiamo!
Web: www.altroveneto.it
Twitter: @AltroVeneto

Lo slogan è già contenuto nel nome del movimento che la sostiene: Un altro Veneto. Ora possiamo. Laura di Lucia Coletti è un insegnate di italiano e latino al liceo Giordano Bruno di Mestre, premiata dalla Presidenza della Repubblica per progetti di educazione alla pace e ai media, promotrice in Provincia di un codice etico di condotta per i dirigenti a favore della trasparenza.
Membro del comitato provinciale di Venezia dell’Altra Europa con Tsipras, si presenta ricompattando i partiti a sinistra del Pd con una lista di persone impegnate in battaglie sociali, ambientali e per i diritti civili. Tra le sue priorità, dunque: una trasformazione profonda dei rapporti di potere, un altro Veneto, trasparente nelle scelte, in cui il lavoro, la casa, la salute, l’istruzione e un ambiente salubre siano garantiti a tutti. Propone un reddito di cittadinanza per garantire i più deboli – donne, giovani, migranti – e, al posto delle grandi opere, investimenti pubblici a sostegno dell’occupazione. “Con me – spiega – la sinistra si unisce per mettere in atto politiche di sinistra. Non è una sinistra del no. E’ una sinistra che presenta un’opzione”.

AlessioMorosinALESSIO MOROSIN
Indipendenza Veneta
Web: www.indipendenzaveneta.com
Twitter: @indipveneta

La sua parola d’ordine è indipendenza. Un Veneto totalmente autonomo è il sogno di Alessio Morosin, leader di Indipendenza Veneta, appunto, il movimento politico da lui fondato e con cui corre alla presidenza della Regione. Avvocato 55enne, Morosin è originario di Noale, nel veneziano. Già legale dei Serenissimi, i secessionisti veneti accusati di terrorismo per aver usato un tank artigianale in Piazza San Marco, ama ripetere che “il Veneto è sempre stato indipendente, l’Italia è solo una pausa di 150 anni di sofferenze”. Spiega di essersi candidato per “restituire il Veneto al Popolo Veneto, perché non posso più vedere la mia gente soffrire”.
E, a sorpresa, il suo programma è costituito da un unico punto “che – dice – o si condivide o si avversa. Vogliamo che i cittadini possano esprimersi sul tema dell’indipendenza. Ci sono segnali molto forti in questo senso che, non a caso, vengono ignorati”. Sulla questione ha le idee chiare: “Prima l’indipendenza, il resto viene da sè”. Perché autonomia, per Morosin, significa anche cambiare il sistema, rinunciando, ad esempio, ai vitalizi, meno burocrazia, più soldi a disposizione.

COME SI VOTA

  • Le elezioni regionali si svolgeranno domenica 31 maggio: si vota dalle 7 alle 23. Spoglio immediato alla chiusura dei seggi.
  • Il cittadino deve recarsi al seggio munito di tessera elettorale con spazi disponibili per i timbri e documento d’identità valido.
  • Oltre al governatore si eleggono anche 49 consiglieri, indicati dalle preferenze degli elettori.
  • Il cittadino potrà esprimere anche il voto disgiunto: votare cioè un candidato presidente e una lista a lui non collegata.
  • Non è previsto il ballottaggio: diventa governatore il presidente che ottiene anche un solo voto in più.