Un drammatico incidente sul lavoro ha scosso la comunità di Montebelluna nella mattinata di giovedì 29 agosto. Un imprenditore edile di 42 anni è precipitato da un’altezza di circa 6 metri mentre stava effettuando lavori di manutenzione sul tetto di un capannone industriale.
L’incidente è avvenuto in via Sant’Andrea 156, presso la sede della termoidraulica Robazza e Quaggiotto. Secondo le prime ricostruzioni, il titolare dell’impresa edile stava lavorando sul tetto della struttura quando improvvisamente la copertura ha ceduto, causando la sua caduta.
Le condizioni dell’uomo sono apparse subito gravissime. I soccorsi, giunti tempestivamente sul posto, hanno riscontrato un importante trauma cranico. Il lavoratore, privo di coscienza, è stato stabilizzato e preparato per il trasporto d’urgenza. Data la criticità della situazione, è stato allertato l’elisoccorso per trasferire il ferito all’ospedale di Treviso, dove potrà ricevere le cure specialistiche necessarie.
Sul luogo dell’incidente sono intervenuti anche i carabinieri di Montebelluna e i tecnici dello SPISAL (Servizio Prevenzione Igiene Sicurezza Ambienti di Lavoro) per i rilievi del caso e per avviare le indagini sulla dinamica dell’accaduto. Sarà fondamentale comprendere le cause del cedimento del tetto e verificare il rispetto di tutte le norme di sicurezza previste per i lavori in quota.
Questo grave episodio si inserisce in un contesto allarmante di incidenti sul lavoro che hanno caratterizzato l’estate in corso. Roberto Toìgo, segretario generale di UIL Veneto, ha commentato l’accaduto esprimendo vicinanza ai familiari e ai colleghi della vittima. Ha inoltre sottolineato la necessità di intensificare gli sforzi per contrastare questo fenomeno, ricordando che nel solo 2023 si sono già registrate 1041 vittime sul lavoro in Italia, di cui 101 in Veneto.
Toìgo ha annunciato un’importante iniziativa di sensibilizzazione sulle morti sul lavoro, programmata per metà settembre a Venezia. L’obiettivo è quello di “risvegliare le coscienze” e affrontare collettivamente quello che viene definito un vero e proprio “stillicidio di vittime”.
Il sindacato sta inoltre lavorando con le istituzioni e le altre parti sociali per promuovere normative più stringenti, aumentare gli investimenti in sicurezza e intensificare i controlli nei luoghi di lavoro.
Questo ennesimo incidente riaccende i riflettori sulla cruciale importanza della sicurezza sul lavoro, sottolineando l’urgenza di azioni concrete e coordinate per proteggere la vita e l’incolumità dei lavoratori. Mentre la comunità di Montebelluna resta in apprensione per le sorti dell’imprenditore ferito, cresce la consapevolezza che solo attraverso un impegno condiviso e costante si potrà porre fine a questa tragica serie di incidenti sul lavoro.