Gli studenti del Liceo Casagrande di Pieve di Soligo presentano il lavoro svolto in un PCTO sviluppato da Unioncamere Veneto e dall’Ufficio Scolastico Regionale
Il Presidente della Camera di Commercio di Treviso-Belluno|Dolomiti e di Unioncamere Veneto Mario Pozza ha invitato gli studenti del Liceo scientifico Marco Casagrande, a presentare il progetto “Riconosci il lavoro che vorrai fare” al convegno organizzato da Unioncamere Veneto, sul tema: i giovani e il loro rapporto con il mondo del lavoro.
Al convegno, dal titolo “I giovani e la trasformazione delle competenze professionali e dei modelli di lavoro”, sono intervenuti in prima battuta Mario Pozza Presidente della Camera di Commercio di Treviso-Belluno|Dolomiti e di Unioncamere Veneto, Tiziano Barone, direttore di Veneto Lavoro e Claudio Gagliardi, Vice Segretario Generale Unioncamere Italiana.
“C’è bisogno di giocare d’anticipo sui processi di trasformazione del lavoro per orientare le scelte formative dei nostri giovani – commenta il Presidente Mario Pozza – Unioncamere Veneto sta lavorando per dare qualità alle imprese del territorio favorendo la nascita di professionalità adeguate alle evoluzioni del mercato, ad esempio attraverso il sostegno agli ITS. Qui entra in gioco la rilevanza dell’orientamento alle professioni, su cui il sistema camerale si sta spendendo da tempo. Lo strumento dei PCTO, la cosiddetta ‘alternanza scuola-lavoro’ ora messa in discussione per i recenti drammatici accadimenti, resta importante e strategico, certo ponendo la sicurezza sui luoghi di lavoro come priorità assoluta, perché il bisogno che il mondo dell’impresa ha di professionalità e competenze è estremamente forte”.
Il direttore di Veneto Lavoro Tiziano Barone ha riflettuto sulla domanda di senso che il mondo giovanile si pone rispetto al lavoro, indicando che “il tema del welfare e dello smart working hanno a che fare con la risposta a questa domanda“, mentre il Vice Segretario Generale di Unioncamere Italiana Claudio Gagliardi ha ricordato, dati alla mano, che la difficoltà di incontro tra domanda e offerta sarà sempre più complessa: “Secondo gli ultimi dati Excelsior di settembre, in 48 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati, o perché mandano i candidati o perché c’è una non adeguatezza delle competenze. Secondo ISTAT, nei prossimi 10 anni avremo circa quasi 2 milioni di lavoratori in meno e 1 milione e 400mila studenti in meno”.
È seguito poi l’intervento di Enzo Risso, direttore scientifico di Ipsos, che ha presentato i risultati di un’indagine, svolta per conto di Unioncamere del Veneto, dal titolo “Qual è l’importanza e il significato del lavoro nei giovani non occupati del Veneto?“. L’indagine condotta su un campione di 500 giovani residenti in Veneto, in età compresa tra i 16 e i 30 anni, ha indagato il loro rapporto con il lavoro e il mondo dell’impresa.
Sullo stesso tema sono poi intervenute due importanti aziende trevigiane: Aton S.p.A. di Villorba e Texa S.p.A. di Monastier, chiamate in particolare a raccontare cosa stanno facendo le aziende attraverso le loro strategie di reclutamento e sviluppo delle persone, per migliorare la loro attrattività nei confronti dei giovani talenti. Assieme agli HR Manager delle aziende, sono intervenute due giovani neo-assunte che hanno raccontato della loro esperienza lavorativa.
Quando è giunto il momento dei ragazzi del Casagrande: Eleonora, Lisa, Matteo hanno presentato il lavoro svolto durante il PCTO “Riconosci il lavoro che vorrai fare“, sviluppato da Unioncamere in partnership con l’Ufficio Scolastico Regionale del Veneto.
Il PCTO si è svolto nella seconda metà dell’anno scolastico 2021/22 ed è nato come progetto di “orientamento attivo” rivolto agli studenti dei licei veneti, con l’obiettivo di portare gli studenti a conoscere alcune figure professionali chiave, in aziende altamente rappresentative delle specializzazioni presenti in Veneto.
Gli studenti, dopo una fase iniziale di formazione assieme al sistema camerale regionale, sono stati, infatti, accompagnati a gruppi di 3-4 ad intervistare una specifica figura professionale. Le interviste, preparate e condotte dagli studenti, gli hanno permesso di avere una rappresentazione chiara della professione, delle mansioni e competenze specifiche e del ruolo in azienda, così come di dettagliare i passi svolti per arrivare a ricoprire quel ruolo, “toccando con mano” la non linearità di alcuni percorsi formativi e lavorativi. Nei loro report gli studenti hanno mostrato di aver ben compreso questi aspetti, ma anche di aver apprezzato di poter approfondire alcuni aspetti più personali della figura intervistata, le passioni e interessi così come la soddisfazione nello svolgere il proprio lavoro.
Il progetto ha visto la partecipazione di oltre 200 studenti delle classi 4a e 5a di 10 licei veneti, che hanno intervistato alcune figure chiave di più di 40 importanti aziende della regione.
A conclusione del convegno i relatori intervenuti, l’Ufficio Scolastico Regionale, Veneto Lavoro, i rappresentanti delle Associazioni di categoria del Veneto, si sono confrontati sui diversi temi toccati nel corso della mattinata e in particolare del ruolo che il supporto alla transizione scuola-lavoro può giocare nel grande tema del mismatching occupazionale.
Il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Carmela Palumbo ha ricordato come “la frequentazione del mondo del lavoro sia un percorso imprescindibile all’interno di un sistema che va strutturato” e come sia necessario “lavorare sulla formazione per la sicurezza, di cui lo Stato deve farsi carico”, mentre il direttore di Veneto Lavoro Tiziano Barone ha rimarcato che “oggi il cambiamento è un fattore su cui dobbiamo confrontarci. Il mismatch è caratterizzato da fattori demografici e nel 2030 al mercato del lavoro mancheranno 45.000 persone. Per questo è necessario creare un’infrastruttura di orientamento che dev’essere istituzionalizzata in rete tra Unioncamere e sistema della formazione e del lavoro, per collegare le competenze alle richieste del mercato”. Parlando di politiche di genere, per Marco Dalla Bernardina per Confindustria Veneto “dobbiamo dare a tutti l’opportunità di dimostrare competenze” mentre Augusto Pivanti di Coldiretti ha richiamato l’evoluzione di un settore “in cui l’agricoltura 4.0 la fa da padrone e necessita di nuove competenze, ma è un mondo ancora poco conosciuto dai giovani”.
Un appello a ‘sporcarsi le mani’ è venuto anche da Franco Storer di Casartigiani perché “gli artigiani vivono una grande difficoltà di reperimento di manodopera specializzata, che è fusione tra manualità e conoscenze tecnologiche”. Gli ha fatto eco il direttore di Confartigianato regionale Tiziana Pettenuzzo invitando a “lavorare su un patto delle competenze, anche con una scolarizzazione più bassa ma con un percorso di formazione ambizioso, concepito all’interno delle filiere in cui convivono la grande e la piccola impresa, per creare un processo sistemico dove tutti crescono insieme”. Dell’emergenza del reperimento di personale per le imprese tradizionali ha parlato Emiliano Biraku di Confesercenti Veneto in una visione anche internazionale, mentre il Segretario Generale UIL Roberto Toigo è tornato sul tema dell’alternanza “che non va abbandonata, perché la cultura del lavoro si impara a scuola e il mestiere sul posto di lavoro” ma ha rivolto un appello alla Regione del Veneto e al sistema scolastico per formare i giovani sulla sicurezza del lavoro prima del loro ingresso in azienda. Luca Bertuola di Confcommercio Regionale ha parlato dell’autoimprenditorialità e della conoscenza “del mercato e del contesto in cui i giovani devono calare la propria aspirazione”, in cui la possibilità di cambiare frequentemente lavoro rappresenta un’opportunità.
“Si scelgono persone, non competenze” ha ricordato Enzo Risso di IPSOS. “Dobbiamo recuperare la capacità di raccontare professioni e mestieri in logica di domani e dare dignità a tutte le professioni, perché è cambiato l’immaginario così come le persone”.
In chiusura del convegno è intervenuta Elena Donazzan, Assessore all’istruzione – Formazione e Lavoro della Regione del Veneto, richiamando la necessità di cambiare la narrazione per attrarre competenze, perché “nel lavoro e nel fare impresa c’è bellezza: siamo l’unica regione con più iscritti all’istruzione tecnica che ai licei, gli ITS stanno dando risultati incredibili e abbiamo imprese che guardano con attenzione al mondo della formazione”.