Sono stati identificati i quattro componenti – originari del Piemonte – del gruppo criminale specializzato nei furti in abitazione. La banda si fingeva finti tecnici del gas o carabinieri. Avevano fissato la loro base logistica in un’area sosta camper di Mestre e si spostavano a bordo di scooter ai quali applicavano targhe contraffatte. I quattro prendevano di mira le persone anziane: ne studiavano le abitudini, li seguivano ed entravano nelle loro abitazioni derubandoli di denaro e preziosi.

Tre gli episodi accertati a Treviso dagli investigatori della Squadra Mobile, e risalenti al 2021. Un furto in un’abitazione nei pressi di via Verdi, unità dove la banda si era introdotta dopo aver scardinato la porta di accesso prelevando preziosi per un valore complessivo di decide di migliaia di euro. Una donna di anni 93 ed una di anni 87, sono state invece rapinate entrando direttamente dalla porta d’entrata conquistando prima la fiducia delle signore. I malviventi indossavano berretti e mascherine chirurgiche.

Incastrati dalle telecamere di video sorveglianza
L’identificazione dei componenti del gruppo criminale è stata resa possibile grazie ai filmati registrati delle telecamere di videosorveglianza pubbliche e private, tra cui quella di una società di noleggio natanti che li aveva ripresi a volto scoperto su un’imbarcazione noleggiata per festeggiare in laguna. Non meno importanti sono state le testimonianze di alcuni soggetti residenti nei pressi della loro base logistica, insospettiti dagli strani movimenti di quelli che loro stessi hanno definito come personaggi “vip”, in quanto si muovevano a bordo di camper nuovi e particolarmente costosi.

Ai quattro componenti della banda è stata notificata la misura cautelare del divieto di ritorno nei Comuni della Regione Veneto adottata nei loro confronti dal Gip del Tribunale di Treviso. Uno degli indagati è stato convocato presso il Commissariato di Ivrea mentre gli altri tre sono stati rintracciati presso le rispettive abitazioni, dove sono attualmente sottoposti agli arresti domiciliari per analoghi reati predatori e di particolare allarme sociale commessi in tutto il nord Italia.