Il popolo ebreo in difficoltà nel deserto, come racconta il Libro dei Numeri. Da questa immagine il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia ha aperto l’omelia pronunciata all’Ospedale dell’Angelo.
Celebrando per i sanitari, invitato dall’Ulss 3 Serenissima, ha ricordato così, in questa santa messa prepasquale, le difficoltà attraversate dagli uomini e dalle donne delle nostre città, che assistono con sconcerto a tempi di malattia e di guerra.
“L’uomo con il suo animo – ha detto il Patriarca – costituisce certamente un mistero: vive il dramma della salute perduta, com’è accaduto in questi anni di pandemia, ma poi attraversa, anche con le sue contorsioni interiori, il dramma più complessivo che è il male, di cui oggi abbiamo una tragica rappresentazione”.
Con la sua parola, monsignor Moraglia ha voluto consolare e incoraggiare gli operatori sanitari dell’Ulss 3 Serenissima, in un momento di fatica comune e di diffuso sconcerto.
Lo ha introdotto il Direttore Generale Edgardo Contato, che ha voluto la celebrazione odierna: “Per tutti noi, e non solo per chi ha fede – ha detto rivolto al Patriarca – questo vuol essere un momento di sosta, di riflessione, quasi di cura. Ci aiuti, Eccellenza, a fare memoria di quanto abbiamo vissuto e a vedere, nella Settimana Santa che arriva, la speranza di un tempo rinnovato rispetto agli anni faticosi e grigi che stiamo vivendo”.
L’intera celebrazione sarà diffusa tra poche ore in tutte le stanze dei degenti ed è stata trasmessa in diretta sul canale Youtube ufficiale dell’azienda sanitaria.
Alla celebrazione erano invitati gli operatori sanitari degli Ospedali di Mestre, di Venezia, di Dolo e di Mirano; nei prossimi giorni una celebrazione prepasquale è prevista a Chioggia  per gli operatori dell’Ospedale locale.