I dati del buon fare impresa femminile nel contesto delle economie di Treviso e Belluno

 

Si definiscono imprese femminili le imprese dove l’imprenditore individuale è donna o, nel caso di società, la partecipazione di donne risulta superiore al 50% mediando fra quote di partecipazione al capitale sociale e cariche amministrative attribuite.

Ma chi le rappresenta e quali sono le attività messe in campo a favore delle imprenditrici?

Sono le domande a cui si è voluto dare risposta nell’incontro tenutosi in Camera di Commercio, organizzato dal Comitato per la promozione dell’Imprenditoria Femminile e rivolto agli stakeholder del territorio.

I momenti di incontro e condivisione – evidenzia la Presidente del Comitato Barbara Barbon – sono sempre momenti costruttivi. Il Comitato con questa occasione di confronto, si presenta ai portatori di interesse di un territorio, quello bellunese, “speciale”, ricco di peculiarità e opportunità, coniugando progettualità a favore dell’”imprenditoria donna” che è, e continua ad essere, volano importante e trasversale di crescita economica e sociale del Paese.

Le imprese femminili sono una componente importante della nostra economia territoriale – sottolinea con i dati il Presidente della Camera di Commercio di Treviso – Belluno|Dolomiti  Mario Pozza -. Il bilancio della demografia d’impresa al 31 dicembre 2023 vede, per Treviso e Belluno, in valori assoluti 18.558  imprese attive condotte principalmente da donne. Nelle 2.833 imprese bellunesi guidate da donne trovano impiego oltre 8 mila addetti d’impresa, pari al 12,7% del totale degli addetti provinciali, mentre nelle 15.725 imprese trevigiane trovano impiego quasi 42 mila addetti d’impresa (pari al 12,7% degli addetti complessivi provinciali). “Sono lieto – conclude il Presidente Pozza – che durante la mia presidenza, il Comitato per la promozione dell’Imprenditoria Femminile sia operativo presso la Camera di Commercio, la casa delle imprese, sin dal 2000, e che il suo mandato sia stato rinnovato per il quinquennio 2022-2026. Ne sottolineo l’importanza e la rappresentatività, poiché è composto da 1 rappresentante del Consiglio camerale e da ben 13 membri che rappresentano le associazioni di categoria, vero motore a sostegno dell’economia.

Ci troviamo in un contesto di crescita della partecipazione delle donne al mercato del lavoro – sottolinea Letizia Bertazzon, Osservatorio regionale Mercato del lavoro-. Nel corso degli anni sono aumentati i tassi di occupazione, oggi ai massimi, tuttavia ancora lontani da quelli rilevati per gli uomini (e dalla media EU). Nel lavoro dipendente continua a rafforzarsi il numero delle posizioni di lavoro delle donne, cresciute nel corso degli ultimi anni (al netto degli effetti della pandemia) con intensità superiore a quella degli uomini.

La Presidente del Comitato è Barbara Barbon e le due Vice Presidenti sono: Lorenza Orzes e Moira Fontana.

Le componenti rappresentano tutti i settori economici. Nel dettaglio Ilaria Pempinella con la Presidente Barbon e le Vice Presidenti Orzes e Fontana sono in rappresentanza del settore artigiano. Il settore commercio-servizi è rappresentato da Valentina Cremona e Edda Francesconi Sartori. Il settore agricoltura vede la rappresentanza di Martina Dal Grande, Silvia Grillo e Chiara Bortolas. Il settore industria è rappresentato da Nadia Zampol e Katia Marchesin. Stefania Padoan è in rappresentanza del settore assicurazioni-banche, Sara Pasqualin in rappresentanza delle Organizzazioni Sindacali e Ivana Del Pizzol in rappresentanza del Consiglio camerale.

COSA FA IL COMITATO IMPRENDITORIA FEMMINILE

Il Comitato opera al fine di promuovere e valorizzare il ruolo delle donne nel mondo

imprenditoriale secondo quanto previsto dal Protocollo d’Intesa, stipulato tra il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e l’Unione Italiana delle Camere di commercio. In particolare ha il compito di:

  • operare, nell’ambito della programmazione delle attività camerali e d’intesa con le Camere per lo sviluppo e la qualificazione della presenza delle donne nel mondo dell’imprenditoria secondo i principi del mainstreaming e dell’empowerment;
  • partecipare alle attività delle Camere coniugando lo sviluppo dell’imprenditoria locale in un’ottica di genere;
  • promuovere indagini conoscitive sulla realtà imprenditoriale locale, per individuare opportunità di accesso e di promozione delle donne nel mondo del lavoro e dell’imprenditoria in particolare;
  • promuovere iniziative per lo sviluppo dell’imprenditoria femminile, anche tramite specifiche attività di informazione, formazione imprenditoriale e professionale e servizi di assistenza manageriale mirata, anche utilizzando le tecnologie dell’informazione e della comunicazione;
  • attivare iniziative volte a facilitare l’accesso al credito;
  • curare la divulgazione nel territorio delle iniziative e delle attività di ricerca e studio sullo sviluppo locale promosse dalle Camere di commercio;
  • proporre iniziative, anche in collaborazione con soggetti terzi che svolgono attività di promozione e sostegno all’imprenditoria femminile;
  • costruire relazioni con il mondo dell’istruzione e della formazione, comprese scuole, Università e Istituti di ricerca per promuovere progetti innovativi che favoriscano le pari opportunità e in particolare valorizzino e qualifichino le imprese gestite da donne;
  • coinvolgere gli stakeholder locali, per far confluire nella programmazione camerale obiettivi inerenti la promozione delle pari opportunità e le politiche di genere.