Il primario di Cardiologia di Chioggia Roberto Valle con l'infermiera dedicata all'attività di telecardiologia Gina Valentino, nel corso di una televisita cardiologica
Il primario di Cardiologia di Chioggia Roberto Valle con l'infermiera dedicata all'attività di telecardiologia Gina Valentino, nel corso di una televisita cardiologica

Équipe mediche, ambulatorio divisionale e ambulatori iper specialistici convertiti alla telecardiologia: qui nessuna visita cardiologica viene rimandata per emergenza Covid grazie alla telemedicina. Il reparto di Cardiologia clodiense dell’Ulss 3 Serenissima guidato dal primario Roberto Valle sta garantendo da remoto tutte le visite cardiologiche. In due mesi, da novembre, sono stati seguiti online 200 pazienti.

Anche per la telecardiologia, come avviene in presenza, accanto all’ambulatorio divisionale sono stati quindi attivati tre ambulatori super specialistici dedicati alle malattie cardiologiche più delicate, come lo scompenso cardiaco e le aritmie. Tutti gli ambulatori sono condotti da un’equipe formata da un cardiologo e un’infermiera specializzati sulle specifiche patologie. In questo caso, le cardiologhe Michela Bevilacqua ed Elisabetta Garelli, assieme alle infermiere Arianna Penzo e Gina Valentino, stanno seguendo da remoto i pazienti affetti da queste malattie. I professionisti combinano in teleconferenza la visita medica e il colloquio infermieristico: sono i due momenti che caratterizzano il tradizionale approccio ambulatoriale anche in presenza.

 
Tutti i pazienti che hanno necessità di essere televisitati, sono contattati dallo stesso reparto. Otto pazienti su dieci confermano in media l’appuntamento, mentre due di loro decidono di declinare, perché non abituati all’utilizzo di smartphone o personal computer. “La maggior parte dei grandi anziani è comunque affiancata da figli o giovani nipoti, che li assistono durante la visita a distanza – racconta l’infermiera Valentino -. Vediamo tanti nonni agevolati da figli e nipoti, che consentono una piena fruizione della televisita: una signora più che novantenne, pochi giorni fa, era pienamente a suo agio davanti alla webcam”.


Nello stesso reparto continuano comunque in presenza visite ed esami con priorità alta, che richiedono in ogni caso la presenza fisica del paziente in ambulatorio. Nella totalità delle visite, tre pazienti su dieci si recano in loco nel reparto di Cardiologia di Chioggia per essere visitati, sette su dieci lo “frequentano” a distanza grazie alla telecardiologia. Una frequentazione in sicurezza e che dà frutto, ad esempio, anche nei casi di pazienti ipertesi o ipercolesterolemici che godono di buona salute e hanno bisogno di una visita di controllo per valutare i livelli pressori o di colesterolo e aggiustare la terapia farmacologica.


La piattaforma utilizzata è quella di Paginemediche. Il paziente viene contattato telefonicamente e viene verificata la sua disponibilità a svolgere una televisita, in temporanea sostituzione della visita in presenza. Cinque minuti prima dell’appuntamento, il paziente si collega alla sezione “Visitami”. A quel punto l’utente viene videochiamato dagli specialisti.

Nonostante la distanza fisica, il cardiologo e l’infermiera di Cardiologia agiscono come se il paziente si trovasse in ambulatorio, chiedendogli di elencare i motivi che hanno portato alla visita, di descrivere i sintomi e di esibire gli eventuali esami eseguiti. Il cardiologo poi redige eventuali impegnative, programmando, se lo ritiene, altre visite e controlli strumentali come l’ecocardiogramma o il test da sforzo. Al termine della televisita, il cardiologo decide se considerarla esaustiva o se sia necessaria comunque una valutazione anche in presenza, da programmare entro sette giorni in un ambulatorio dedicato.

“Si tratta di una nuova modalità assistenziale possibile a distanza, mettendo in collegamento l’ambulatorio con la a casa del paziente. L’attività di telecardiologia non è quindi dedicata a piccoli campioni di pazienti come sperimentazione di una modalità futura di assistenza, ma è già dedicata a tutti i pazienti in lista per una visita” ricorda il primario. Ad esclusione delle visite urgenti, che necessitano di un appuntamento in presenza entro 10 giorni, sono quindi i pazienti programmati per le visite con priorità entro 30 o 90 giorni (attualmente sospese per l’emergenza Covid) a godere della visita a distanza mediante piattaforma web.

“Questa modalità innovativa di assistenza è riservata quindi a tutti i pazienti per i quali non si ritenga necessaria la valutazione in presenza e che sarebbero quindi rinviati in attesa del ritorno alla normalità – continua il primario -. La valutazione della differibilità della visita è effettuata sulla base della documentazione dei pazienti in lista”.

Alla fine della televisita, l’infermiere compresente comunica al paziente le date di eventuali visite ed esami cardiologici programmati, come da prassi, e gli fornisce, se servono, indicazioni utili per la preparazione di alcuni esami particolari (come quelle per l’ecocardiografia da stress, che comporta digiuno e astensione da alcuni farmaci e cibi). Nel caso di richieste di esami bioumorali urgenti (ad esempio, per eseguire un test ergometrico in priorità B), il cardiologo redige l’impegnativa, che la segreteria della Cardiologia invia al Laboratorio Analisi per gli esami i bioumorali. Il referto della visita viene poi inviato per posta al paziente. 


Prima di chiudere il collegamento online, viene chiesto ai pazienti di valutare la televisita. Tutti gli utenti hanno consegnato un commento positivo. Otto su dieci ritengono la visita esaustiva, simile a una visita in presenza. Un paziente su due la considera totalmente sostitutiva.

“Numerosi sono i vantaggi di questo ambulatorio telecardiologico – sostiene il primario Valle -. Per prima cosa, questo nuovo strumento tecnologico consente di valutare lo stato di salute del paziente. È evidente che non si ha la completezza di una visita in presenza (che può rimanere insostituibile). Vi sono però molte condizioni che possono essere esaustivamente svolte da remoto, si pensi per esempio a un aggiustamento posologico di una terapia antiipertensiva o ai pazienti che vengono per una valutazione breve coi risultati di un accertamento eseguito. Questo è ancor più vero nel caso di pazienti anziani, residenti nelle frazioni poco servite dai mezzi pubblici, con difficoltà di accesso ai servizi sanitari. La Cardiologia ospedaliera ha fatto tesoro dell’esperienza della prima ondata e ha messo in atto nuove modalità assistenziali per mantenere stretto il contatto con i pazienti affetti da malattie croniche. L’efficacia e il gradimento percepiti già fanno intravedere che si sta tracciando una strada nell’assistenza al paziente cronico, da cui non si vorrà più tornare indietro”.

“Questa modalità innovativa di cura sanitaria vuole evitare che i pazienti affetti dalle cronicità subiscano una riduzione dell’assistenza legata all’ondata pandemica – spiega il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima Giuseppe Dal Ben -. La telecardiologia offre un canale di cura diverso, ma altrettanto efficace in chi non necessita di una visita in presenza, mantenendo nel contempo quanti più pazienti possibile a domicilio, in sicurezza, in attesa del ritorno alla normalità”.