“Se la Regione Veneto ha inserito il centenario dal primo Congresso delle bonifiche venete, avvenuto a san Donà di Piave nel 1922, tra i grandi eventi regionali da promuovere, lo ha fatto perché riconosce l’importanza storica dei Consorzi di bonifica e l’estrema attualità del loro operato”.  Nell’inaugurare ‘Terrevolute’, il secondo festival della bonifica veneta a San Donà di Piave, il vicepresidente della Regione, portando il saluto del presidente del Veneto, ha confermato l’impegno dell’istituzione regionale per valorizzare la ricorrenza storica e sostenere l’operato degli 11 organismi consortili che governano la risorsa irrigua nel territorio regionale.

“Il Veneto è diventato simbolo della bonifica, grazie ad un ‘modello’ che ha le sue radici nelle linee guida individuate quasi un secolo fa – ha ricordato il vicepresidente – Un modello, preso ad esempio anche da altre realtà regionali, che mette insieme consorzi, enti locali, mondo dell’agricoltura e mondo accademico per gestire con rispetto, attenzione e competenza scientifica un territorio fragile, che per almeno un terzo della propria estensione necessita di interventi di sollevamento e regimazione delle  acque”.

“La forza del modello veneto – ha concluso il vicepresidente – sta nel gioco di quadra, nella capacità di pensare e operare in sinergia tra i diversi enti che concorrono al governo del territorio, sia nell’emergenza, sia nella prevenzione. Lo dimostrano i risultati, come il finanziamento di oltre 160 milioni di euro recentemente ottenuto dal Veneto in materia irrigua e di bonifica, grazie alla capacità progettuale dei Consorzi: si tratta dell’intervento più cospicuo degli ultimi dieci anni,  frutto del lavoro di stretta collaborazione tra Regione e Consorzi, che consentirà di realizzare un’ampia gamma interventi su invasi, condotte, impianti irrigui e barriere al cuneo salino, opere sempre più necessarie per affrontare i cambiamenti climatici in atto”.