Padiglione Italia alla Biennale di Venezia
Padiglione Italia alla Biennale di Venezia

L’ascolto, quello interiore e quello dell’altro per comprendere noi stessi e capire chi ci sta attorno, per costruire una Comunità. Tutto ciò attraversando suoni e spazi, silenzi e vuoti, passando dalla prima alla seconda Tesa, fino al giardino delle Vergini. Un’esperienza che dialoga col tema generale della Biennale 2024 Stranieri Ovunque / Foreigners Everywhere. E’ l’opera del Padiglione Italia, a cura di Luca Cerizza, firmata da Massimo Bartolini, per la Biennale Arte numero 60, aperta  dal 20 aprile al 24 novembre 2024.

Questo pomeriggio l’inaugurazione, alla presenza di curatore e artista, del presidente della Biennale Pietrangelo Buttafuoco, insieme al sindaco di Venezia, al Ministro della Cultura e all’assessore ai Beni culturali della Regione Veneto.

Filo conduttore dell’opera di Bartolini sono il suono, fatto di musica ma anche di silenzio, e l’ascolto: da qui un titolo, “Due qui – To hear”, che gioca con le parole  Due Qui (two here) e To Hear (ascoltare) per assonanza con l’inglese.
“La prima tesa sembra minimalista ma è in realtà densa di significati. La parete verde simboleggia il LA sul pentagramma: la confusione. La parete viola il LA bemolle, la riappacificazione” ha spiegato il curatore, che ha ricordato anche la complessità del progetto: “Unisce tante voci: scrittori e musicisti, un progetto che è una corale, progetto complesso impossibile da realizzare senza una squadra. Qui ci sono la tecnologia e l’artigianato italiano”.

Un lavoro che produce però anche tante letture, come spiega l’artista: “Da bambino giocavo sui ponteggi, diventati qui canne d’organo, quasi una pacificazione con la famiglia, un riassunto di vita”.

Il Padiglione diventa così un gigantesco strumento musicale e le note fluttuano tra i tre ambienti grazie a un labirinto di tubi innocenti, organo di canne metalliche.

L’opera è stata finanziata dal Ministero per 800mila euro, 400mila da privati. Nel giardino delle Vergini si terranno, fino a novembre, performance, letture, incontri, reading che verranno anch’essi raccolti nel catalogo, curato da Luca Cerizza: ci saranno dunque i testi firmati, tra gli altri, dal veneziano Tiziano Scarpa e da Nicoletta Costa.

La sessantesima edizione, tra Padiglioni Nazionali, mostra della Biennale e iniziative in giro per la Città, coinvolge 90 paesi, oltre 300 artisti – esponenti della cultura queer, gli outsider, il folk, l’indigeno – e conta 30 eventi collaterali.

La cerimonia di inaugurazione della Biennale Arte 2024 si terrà invece domani, sabato 20 aprile, a Ca’ Giustinian, sede della Biennale Venezia, con la premiazione dei Leoni d’Oro alla carriera all’artista brasiliana Anna Maria Maiolino e all’artista turca Nil Yalter.
La mostra, all’Arsenale e ai Giardini, aprirà al pubblico alle ore 11.