I dati del Centro di Monitoraggio presentati da Provincia e Prefettura

 

Sono 66 i decessi stradali registrati nella provincia di Treviso in tutto il 2022 e 2574 le persone rimaste ferite in un sinistro: oggi, nella sala Consiglio del Sant’Artemio, è stato presentato da Provincia e Prefettura il rapporto annuale sull’incidentalità stradale nel territorio, con il bilancio delle rilevazioni effettuate nel corso dell’anno appena passato.

L’analisi, redatta dal Centro di Monitoraggio degli Incidenti Stradali della Provincia di Treviso grazie ai dati raccolti dalle Forze dell’Ordine, coordinate dalla Prefettura di Treviso, e Polizie Locali permette di tracciare un quadro utile a monitorare la sicurezza della viabilità, le principali cause e dinamiche di incidente e le abitudini dei guidatori nella Marca: quadro che, come ogni anno, sarà inviato a ISTAT per la successiva fase di verifica e certificazione.

Hanno preso parte alla conferenza il presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon, il prefetto di Treviso, Angelo Sidoti, la referente delle Politiche Giovanili dell’Ufficio Scolastico Territoriale, Luisa Celeghin, il Comandante della Polizia Stradale, Simone Morello, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Massimo Ribaudo, e il Comandante dei Vigili del Fuoco di Treviso, Giuseppe Costa.

Senza considerare il 2020 (anno del lockdown) che ha visto 40 vittime, quello rilevato nel 2022 si tratta del dato più alto dal 2016 in poi, anche se rimane un numero comunque significativamente inferiore rispetto al ventennio precedente: periodo in cui, con i grandi investimenti in infrastrutture viarie e iniziative di educazione stradale, anche nelle scuole, la Provincia è riuscita a rispettare gli obiettivi fissati dall’Unione Europea ottenendo una diminuzione dei decessi stradali nella Marca del 50% in dieci anni, passando da 151 vittime nel 2000, anno in cui iniziarono specialmente le attività di informazione e sensibilizzazione sul tema della guida sicura, a 82 nel 2010.

Il rapporto evidenzia anche i mesi più critici: settembre il mese più funesto nel 2022, con 11 mortali, mentre aprile, agosto e ottobre si attestano a 8. Sono invece 2335 gli incidenti in cui guidatori e passeggeri hanno riportato lesioni, per un totale di 2574 persone rimaste ferite in seguito al sinistro.

In particolare, analizzando l’andamento degli incidenti con feriti negli ultimi dieci anni, si nota come il picco registrato nel 2013 di 3513 persone lese, su 2393 incidenti totali, sia diminuito di circa 1000 unità nel 2022, dove la differenza tra numero di incidenti e utenti coinvolti è di circa 1/8 rispetto a un decennio fa: un dato che potrebbe essere correlato al rinnovamento, dal 2020, del parco dei veicoli circolanti, ora costituito da un numero maggiore di mezzi di recente immatricolazione.

Guardando invece alle fasce orarie in cui si verificano più incidenti, l’analisi della Provincia ha messo in evidenza come l’apice di mortalità si verifica tra le 17 e le 18 (tendenzialmente all’uscita dal lavoro), mentre i giorni col maggior numero di sinistri mortali sono il giovedì e il sabato, seguiti dal lunedì e domenica.

Per quanto riguarda le dinamiche, scontro frontale, laterale e fuoriuscita in solitaria sono le maggiori tipologie di incidente, a testimonianza del fatto che la distrazione è la causa principale.

Infine, sono stati presi in considerazione in particolar modo gli episodi di investimento di pedoni: negli ultimi dieci anni, sono 730 i casi di investimento nel territorio e il fenomeno parrebbe in lieve aumento rispetto al passato: a essere più a rischio investimento risultano essere ragazze e ragazzi minorenni o nella fascia 18-20, che nella maggioranza dei casi non riportano lesioni con esiti fatali; i pedoni di età compresa tra i 65 e gli 80, purtroppo, sono i soggetti più fragili e la fascia d’età in cui si rilevano i casi più numerosi di investimenti mortali.

Il pesante bilancio, in termini di vite umane, che si è registrato in provincia di Treviso ha richiesto l’immediato rafforzamento delle iniziative di prevenzione e contrasto, elaborate anche nell’ambito del Tavolo per la Sicurezza Stradale recentemente attivato dalla Provincia.

“Per diminuire il numero di incidenti è fondamentale unire gli interventi di messa in sicurezza della viabilità, che negli ultimi anni sono stati finanziati dalla Provincia per un valore complessivo di 62 milioni di euro, a iniziative di sensibilizzazione sul tema della guida sicura, che raggiungano tutte le fasce d’età – ha spiegato il presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon – per questo l’anno scorso abbiamo avviato in Provincia il Tavolo per la Sicurezza Stradale, che riunisce oltre a oggi 30 soggetti tra Istituzioni, Autorità, Forze dell’Ordine e Associazioni del territorio, con l’obiettivo comune di diffondere una “cultura della sicurezza” tra tutti gli utenti della strada, automobilisti, ciclisti, pedoni. Nei prossimi mesi stileremo un quadro delle attivtà portate avanti da tutti i partecipanti al Tavolo sino a oggi. Naturalmente, quando parlo di creare consapevolezza quando ci si sposta con qualunque mezzo, auto, motorino o bicicletta, ma anche solo a piedi, penso ai giovani: la Provincia da vent’anni porta nelle scuole lezioni di educazione stradale che, con l’avvio del nuovo anno scolastico, ha già coinvolto oltre 4000 studentesse e studenti. Contiamo di raggiungerne il più possibile, per cominciare a porre delle basi solide, sin dalle età più giovani, di prevenzione dal rischio di incidente”.

“Alla base delle decisioni assunte vi è stata l’analisi delle cause dell’incidentalità – ha sottolineato il Prefetto di Treviso, Angelo Sidoti – da rinvenirsi principalmente nei comportamenti scorretti alla guida: mancato rispetto di precedenze o semafori, alta velocità, alterazione psicofisica alla guida. Per questo motivo, nelle serate tra il 28 e 29 ottobre ed il 22 e 23 dicembre sono stati svolti, da parte delle Forze dell’Ordine e delle Polizie Locali, coordinati servizi straordinari di controllo, i cui esiti hanno confermato una preoccupante tendenza a mettersi alla guida in condizioni psicofisiche alterate, a non indossare la cintura di sicurezza, ad utilizzare i dispositivi elettronici durante la guida. In particolare, durante quei controlli furono accertati, tra gli altri: 91 casi di guida in stato di ebbrezza; 94 di mancato utilizzo delle cinture di sicurezza; 14 di impiego di dispositivi elettronici durante la guida e altre 172 violazioni al Codice della Strada”.

Nel corso del 2022 la Prefettura ha inoltre disposto la sospensione di 1.036 patenti di guida. “In 718 casi la sospensione è legata alla guida in stato di ebbrezza (con casi equamente distribuiti tra le tre fasce in cui è suddiviso l’art. 186 CdS) – ha specificato il Prefetto – 42 sono state le sospensioni per guida in stato di alterazione dovuta all’assunzione di sostanze stupefacenti; 23 per omissione di soccorso in caso di incidente. Da ultimo, sono state 253 le sospensioni disposte per altre violazioni del Codice della Strada che prevedono tale sanzione accessoria. Le patenti revocate sono state 73”.

“Diffondere tra le ragazze e i ragazzi le buone pratiche quando si parla di sicurezza stradale è un punto di partenza fondamentale per formare cittadine e cittadini consapevoli dei rischi conseguenti a un uso scorretto delle strade e dei mezzi con cui ci si sposta – ha ribadito la professoressa Luisa Celeghin, referente per le Politiche Giovanili dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Treviso – le lezioni di educazione stradale sono uno strumento utile proprio in questo senso. Penso per esempio agli studenti delle scuole superiori, che hanno un’età che si avvicina all’esame della patente: da settembre a marzo 2023 sono 25 gli istituti, su 37, che hanno richiesto le lezioni della Provincia, sicuramente se ne aggiungeranno degli altri: lavoreremo insieme affinché il tema della sicurezza tra i nostri giovani sia sempre più discusso e approfondito”.