I giovani interrogano l’avatar di Socrate sull’intelligenza artificiale e sul futuro dell’identità umana. Il festival di teatro classico “Mythos” di Treviso apre una nuova finestra dell’edizione 2024. Al via da sabato 17 febbraio il laboratorio curato da Ennio Bianco, che confluirà nella scrittura di una drammaturgia

 

In collaborazione con il Teatro “La Stanza”, il festival di teatro classico “Mythos” di Treviso, organizzato dall’associazione Tema Cultura e diretto da Giovanna Cordova, inaugura la nuova sezione “Classici alla Stanza” che esplora il tema “Conosci te stesso. Intelligenza artificiale e il futuro dell’identità umana”. Un laboratorio scandito da tre incontri pomeridiani, dalle 16 alle 18, in calendario il 17 febbraio, 2 e 23 marzo, curati da Ennio Bianco e ospitati dallo “Spazio 11” di Mogliano Veneto (partecipazione gratuita), che porteranno all’elaborazione di una scrittura drammaturgica, al centro di una restituzione pubblica che si terrà a Treviso.  

Quale contributo può dare la cultura classica, nel dibattito in corso, sull’impatto che l’Intelligenza Artificiale Generativa sta avendo nella realtà contemporanea, in tutti i campi del sapere, del lavoro, dell’economia, dell’organizzazione sociale, dell’informazione, eccetera? Questo l’incipit da cui muoverà il percorso di conoscenza, approfondimento e condivisione delle possibilità creative dell’IA Generativa. “L’obiettivo che ci siamo dati, con l’autrice e regista Giovanna Cordova, è la messa in scena di una rappresentazione teatrale, nella quale i giovani attori di Tema Cultura si misureranno con alcune questioni che diventeranno fondamentali, se già non lo sono, in un prossimo futuro segnato dalla presenza pervasiva dell’IA” spiega il referente del progetto Ennio Bianco. 

Sono molti gli interrogativi che verranno sottoposti ai giovanissimi attori da Socrate stesso, o meglio dal suo avatar, che potrà indossare la tunica greca così come gli abiti della nostra quotidianità. Interrogativi sul timore che l’agire e l’autonomia umana siano erosi dal progredire dell’IA; su come conciliare la coesistenza con le macchine intelligenti (mantenendo un senso di individualità e scopo); sulla percezione dell’intuizione e della creatività umana, in un mondo modellato da algoritmi e processi decisionali basati sui dati; sulle qualità unicamente umane che rischiano di essere oscurate dalla precisione dell’intelligenza artificiale; sui dilemmi etici posti dall’integrazione della stessa nella vita di tutti i giorni e molti altri quesiti ancora. Molteplici aspetti che verranno esplorati per dare concretezza alla massima religiosa “Conosci te stesso”, iscritta nel tempio di Apollo a Delfi, attraverso il valore aggiunto dello spettacolo finale. “Potrà essere di stimolo ad altri giovani, affinché riflettano ed elaborino nuovi concetti per spiegare, interpretare e organizzare le trasformazioni che l’IA provocherà, così da essere pronti ad affrontarla e a orientarsi”, conclude Ennio Bianco, “Dobbiamo attingere alle nostre più profonde risorse, come la ragione, la fede, la tradizione e la tecnologia, per adattare il nostro rapporto con la realtà, affinché rimanga umano”.

Ennio Bianco, figura eclettica nell’ambito dell’arte contemporanea, ha alternato la sua attività di imprenditore del settore ICT al suo essere prima artista e poi curatore e critico nell’ambito dell’arte digitale ed in particolare dell’arte realizzata con gli strumenti dell’Intelligenza Artificiale. Su questi argomenti ha scritto per le riviste Arte Go e Esporate, inoltre ha tenuto conferenze alle Accademie di Bologna, Como e Bresci, ad Arte Laguna, al Festival di Musica Barocca e Arti Digitali, all’[e]Design Festival e all’ARCHiVe – Fondazione Cini. E’ presidente dell’Associazione Amici di Giovanni Comisso, che da 44 anni organizza il Premio Letterario Giovanni Comisso, Regione del Veneto – Città di Treviso.

Il calendario di febbraio del festival propone anche due date di “Classici a teatro”: mercoledì 21 (alle ore 20) nel ridotto del teatro “Mario Del Monaco” si terrà il reading-spettacolo “Il pianto di Ecuba”, con la partecipazione del poeta Luciano Cecchinel, le letture teatralizzate di Tema Academy, gli interventi musicali di “Voci di donna” e i contributi Katia Barbaresco e Federica Leandro (Laboratorio di ricerca Aletheia Ca’ Foscari); martedì 27 febbraio (ore 20.30), sempre al “Del Monaco”,  Elisabetta Pozzi porterà in scena lo spettacolo teatrale “Cassandra o dell’inganno”, drammaturgia firmata dall’attrice con la collaborazione di Massimo Fini.