James Young, nato a Flint (Michigan)il 16 agosto 1995, è un’ala piccola di 198 cm, lo scorso anno in Grecia al Kolossos Rodi.
James Young
E’ uno “swingman” mancino, ottimo tiratore dalla distanza sia dal palleggio che in uscita dai blocchi, ma grazie al fisico e a un raffinato talento offensivo può anche chiudere in palleggio-arresto e tiro dalla media o in post basso, non disdegnando anche l’attacco al ferro.
E’ un giocatore con pedigree illustre: Young infatti, dopo una roboante carriera scolastica prima alla High School (27.1 punti, 16 rimbalzi, 5.7 assist e 2.5 recuperi nell’ultimo anno a Rochester), gioca un solo anno (2013/14) al college nel prestigioso programma di Kentucky con coach John Calipari, ma è un’esperienza fondamentale che lo lancia prestissimo nel mondo della NBA. Con una squadra fatta in gran parte di giovani i Wildcats di Kentucky furono protagonisti di una cavalcata incredibile culminata con la Finale NCAA persa in volata con Connecticut. Young è inserito nel primo quintetto del torneo NCAA: I 14.1 punti, 4.5 rimbalzi e 1.7 assist lo mettono sotto i riflettori e arriva a soli 19 anni la chiamata al primo giro del Draft NBA 2014 al numero 17, nientemeno che dai Boston Celtics.
Con i verdi di Boston la maturazione di James Young si sviluppa tra NBA e DLeague (la lega di sviluppo). Nel primo anno in NBA quando è chiamato in causa fattura 3.8 punti in 12.4 minuti di utilizzo da parte di coach Brad Stevens, con un “high” di 13 punti. Fino al 2018 totalizza un centinaio di partite in NBA tra Boston e Philadelphia, oltre alle esperienze in DLeague, per poi scegliere la strada dell’Europa.Il primo impatto con il basket d’oltreoceano è di quelli importanti, il suo talento offensivo irrompe in Israele con la maglia del Maccabi Haifa nella stagione 2019/20 e si prende la palma di miglior realizzatore del campionato israeliano con una super stagione da 20.5 punti a gara con il 45% da due, il 41% da tre, 80% ai tiri liberi, 5.2 rimbalzi e 1.9 assist a gara.
L’anno successivo 2020/21 riprova la carta NBA con New York che lo inseriscono nel roster in GLeague con i Westchester Knicks, per chiudere la stagione in Israele all’Hapoel Tel Aviv (16 punti e 4.3 rimbalzi). l’Hapoel Tel Aviv lo conferma anche l’anno successivo nel campionato israeliano dove si conferma su cifre di tutto rispetto, 16.9 punti e 6.5 rimbalzi. La scorsa stagione lo vede da gennaio impiegato per 9 gare nel campionato greco con la maglia del Kolossos Rodi dove fornisce 9.1 punti a gara con il 60% da due punti, 42% da tre e 3.3 rimbalzi a gara in 16 minuti di utilizzo.