Intervento Dottor Sakis Themistoclakis
Intervento Dottor Sakis Themistoclakis

Il cardiologo in chat per il paziente aritmico, per il controllo del pacemaker e del defibrillatore: gli specialisti dell’Ospedale dell’Angelo, già da tempo avvezzi all’uso della telemedicina, accelerano e introducono nuove modalità di “visite” a distanza che cambieranno il modo di eseguire il follow up di migliaia di pazienti.

“Non si tratta di una rivoluzione, perché gli specialisti dell’Ulss 3 Serenissima – spiega il Direttore Generale Giuseppe Dal Ben – hanno messo in atto da tempo le più recenti tecniche di monitoraggio del paziente a distanza. L’accelerazione in questo settore, però, è forte, e l’Ospedale di Mestre aumenta il proprio passo: insieme ai pazienti sperimenta nuovi protocolli dimostrando, in sostanza, che la strada intrapresa da tempo era quella corretta, e che molto si può e si deve fare per non costringere il paziente a frequenti visite in Ospedale”.

“Sono circa 3500 le persone che sono contemporaneamente in follow up presso i nostri ambulatori – spiega il Direttore della Cardiologia dell’Angelo, il dottor Sakis Themistoclakis – seguiti in particolare dopo un intervento per l’ablazione di una aritmia complessa, o per l’impianto di pacemaker o defibrillatore. Molte di queste persone abitano anche in aree non vicinissime all’Ospedale, basti pensare che circa la metà dei pazienti seguiti dopo ablazione di aritmie complesse proviene da altre Ulss ed il 18% circa da altre Regioni. Ebbene: ora svolgiamo in teleconsulto anche la gran parte di quelle visite di controllo che fino a ieri obbligavano i pazienti a tornare in Ospedale. Questi pazienti ritorneranno all’Angelo solo se si presenta la necessità di valutazioni più approfondite che richiedono la loro presenza fisica”.

Vale per i pazienti aritmici, che quindi hanno subìto un intervento di ablazione intracardiaca, e vale anche per i pazienti a cui è stato impiantato un dispositivo quale un pacemaker o un defibrillatore: “La tecnologia permetteva già ai portatori di pacemaker e defibrillatore  di far giungere all’Ospedale le informazioni sul funzionamento del dispositivo e tutte le rilevazioni di parametri diagnostici quali aritmie o dati indiretti del compenso emodinamico; così, se un tempo tutte queste verifiche si facevano con ripetute visite di controllo fatte di persona, in Ospedale, negli anni più recenti queste si erano già ridotte grazie alle tecnologie a disposizione. Ora siamo in grado di gestire ‘in remoto’, attraverso la videochiamata, anche gli appuntamenti di verifica nella gran parte dei pazienti. Fondamentale nell’implementazione di tale attività è stato il ruolo degli infermieri che si sono altamente specializzati in questo ambito nel corso degli anni e che sono attualmente cruciali nel controllo preliminare dei dati e nell’interfaccia tra medico e paziente”.

Tecnologie e protocolli innovativi contribuiscono a rendere molto più semplice la vita di chi ha subìto un intervento: “Tra pazienti aritmici e portatori di dispositivi – sottolinea il dottor Themistoclakis – la nostra Cardiologia accompagna migliaia di pazienti: seguiamo circa 400 persone con defibrillatore, e 1600 portatori di pacemaker, che si sommano ai circa 1500 pazienti aritmici che sono stati sottoposti ad ablazione. Monitoriamo inoltre costantemente in remoto pazienti in cui è stato impiantato un dispositivo per la ricerca di aritmie cardiache responsabili di un ictus cerebrale di cui non era stata definita una causa iniziale. Chi ha ricevuto un recente pacemaker o defibrillatore di ultima generazione, grazie alla tecnologia che contiene e grazie alle nuove modalità di telecontrollo introdotte via via dalla nostra équipe, può davvero condurre una vita non condizionata da visite e verifiche in Ospedale. E c’è di più tecnologie e protocolli innovativi permettono, anche a distanza, un controllo costante del dispositivo in modo da ridurre il rischio di malfunzionamenti ed individuando precocemente aritmie o elementi predittivi di scompenso cardiaco consentendo un precoce intervento terapeutico. Va comunque sottolineato che la modalità di teleconsulto non è applicabile indistintamente a tutti i pazienti cardiologici per cui la visita tradizionale con l’esame obbiettivo del paziente rimangono allo stato insostituibile in alcuni contesti clinici”.

Meno visite, ma più sicurezza, pur se con meno passaggi in ospedale e meno ricoveri: tecnologia e specializzazione, di casa all’Angelo, segnano l’evoluzione positiva della medicina e del servizio sanitario.