Sequestro
Sequestro

Tra le diverse attività di prevenzione dei reati, la Divisione Anticrimine della Questura di Venezia ha portato a segno un importante risultato colpendo un aspetto cruciale del malaffare: il patrimonio. L’attività si è sviluppata in stretto coordinamento con il Commissariato di Chioggia.
In particolare, gli agenti del Commissariato avevano già da tempo approfondito la posizione di un soggetto il cui tenore di vita risultava non giustificabile legittimamente in base al suo reddito. Veniva quindi avviata un’indagine che aveva condotto, nel mese di  maggio scorso, all’arresto del predetto per traffico di sostanze stupefacenti.
In parallelo, la Sezione Indagini Patrimoniali costituita all’interno della Divisione Anticrimine della Questura di Venezia, in sinergia con le direttive del Dipartimento della Pubblica Sicurezza- che ha sottolineato la rilevanza delle misure di prevenzione e, in particolar modo, delle misure patrimoniali come quelle che possono essere considerate le nuove frontiere della lotta al crimine, considerata la rilevanza dell’aspetto patrimoniale nell’attività criminale – ha avviato un’attenta analisi economico-reddituale sul soggetto.

E’ stato raccolto un rilevante impianto probatorio, poi sottoposto al vaglio del Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione, che ha emesso un provvedimento preventivo di urgenza con il quale è stato disposto il sequestro di due autovetture (una delle quali del valore stimato di circa 45.000 euro), un motoveicolo, due imbarcazioni, nonché una somma superiore ai 100.000 euro in titoli e depositi.  La misura di prevenzione del sequestro anticipato a fine di confisca, così come previsto dal Codice Antimafia, mira ad impedire l’utilizzo o il reimpiego dei beni provenienti, anche in parte, da attività illecite poste in essere da soggetti ritenuti particolarmente pericolosi. La decisione in merito alla confisca di quanto sequestrato verrà comunicata nei prossimi giorni dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Venezia. I beni potrebbero confluire nell’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata, e potrebbero successivamente essere reimpiegati a fini sociali.