“In questo momento di grande criticità per il settore dell’ospitalità, della ristorazione, dei bar e dei caffè, è fondamentale garantire la filiera alimentare, in particolare quella dei ‘freschi’, a cominciare dal latte. Le mucche e le stalle non conoscono ordinanze, il latte va munto quotidianamente, anche se la domanda, a causa della chiusura di pubblici esercizi, hotel e ristoranti, è in netta flessione. Serve riorientare urgentemente la catena distributiva e incentivare l’industria di trasformazione, caseifici e grande distribuzione, perché acquistino e lavorino latte italiano, a km zero”.
Questo l’appello che l’assessore all’agricoltura della Regione Veneto, Giuseppe Pan, rivolge al ministro delle Politiche Agricole e al Governo, in vista del pacchetto di misure economiche all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri di domani.
“Mi giungono notizie di stalle e piccoli produttori lattiero caseari in grande difficoltà, per il blocco delle consegne, a causa delle misure emergenziali adottate per fermare la corsa del Coronavirus – specifica Pan – La Regione Veneto si fa interprete delle richieste e delle proposte di un settore che per volumi di produzione è terzo in Italia e che già destina l’85 per cento della produzione alla trasformazione casearia. Al Governo non chiediamo ammortizzatori o misure di sostegno passivo, ma facilitazioni e incentivi perché caseifici e industrie di trasformazione lattiero-casearia privilegino l’acquisto dai produttori di latte dei loro territori, evitando di fare ricorso ad importazioni estere. Così si salva la filiera alimentare del ‘made in Italy’, dalla produzione alla distribuzione, e si valorizza la qualità del nostro latte fresco, prodotto secondo regole di massimo igiene e controllo alimentare, pronti a ripartire non appena sarà superato questo momento così grave e difficile”.
“Le tremila stalle del Veneto non devono e non vogliono chiudere”, ribadisce Pan “Basterebbe prevedere che i soggetti che a vario titolo acquistano e trasformano latte sul territorio nazionale siano obbligati ad acquistare ed utilizzare latte proveniente dagli allevatori italiani. Solamente qualora la quantità di latte non risultasse sufficiente per il fabbisogno dei consumatori italiani, acquirenti e trasformatori del latte saranno autorizzati ad acquistare o utilizzare latte proveniente da Paesi della Unione europea”.
L’assessore rivolge anche un appello agli operatori della grande distribuzione organizzata, in particolare a quelli veneti o che hanno quote azionarie e centri direzionali in Veneto: “Mettete sugli scaffali i prodotti ‘made in Veneto’, in particolare i ‘freschi’ – è l’invito di Pan alla GDO – In questo momento le vostre politiche di acquisto e di vendita sono strategiche per tutelare la sopravvivenza della filiera produttiva locale e rispondere al meglio agli interessi dei consumatori di qualità, sicurezza e convenienza”.