Primo incontro UPI Veneto 2023 al Sant’Artemio

 

Si è svolto ieri, mercoledì 25 gennaio, nella sede della Provincia di Treviso, il primo Consiglio direttivo dell’Unione Province del Veneto del 2023: all’ordine del giorno, gli esiti dell’incontro tra il Comitato UPI nazionale e il Ministro Calderoli, tenutosi a Roma il 18 gennaio, un quadro sulla situazione finanziaria attuale delle Province, il bando regionale per gli interventi di edilizia scolastica 2023 e il piano assunzioni di personale per la Polizia provinciale nel triennio 2023-2025.

L’incontro è stato occasione per ringraziare per l’operato i presidenti uscenti Francesco Rucco, della Provincia di Vicenza, e Manuel Scalzotto, della Provincia di Verona.

Hanno preso parte all’incontro Stefano Marcon, presidente dell’Unione province italiane del Veneto e presidente della Provincia di Treviso, Roberto Padrin, presidente della Provincia di Belluno, Enrico Ferrarese, presidente della Provincia di Rovigo, Daniele Canella, vice presidente della Provincia di Padova, Maria Cristina Franco, vice presidente della Provincia di Vicenza, Michele Fratino, segretario generale della Città Metropolitana di Venezia, e Manuel Scalzotto, presidente della Provincia di Verona. In collegamento da Vicenza il presidente Francesco Rucco.

Sulla revisione della legge 56/2014 sulle Province, è stato ribadito il pieno sostegno dell’UPI Veneto alle proposte del Ministro Calderoli, durante l’incontro romano, che prevedono: la reintroduzione dell’elezione diretta per Presidenti e Consigli, la ricostituzione della Giunta e l’uniformazione di tutti i mandati degli organi a 5 anni, con l’ampliamento delle funzioni delle Province, in accordo con la Regione, in particolare per quanto riguarda programmazione dello sviluppo locale, Stazioni Uniche Appaltanti, progetti europei e digitalizzazione, a fronte di un’adeguata distribuzione delle risorse economiche e di personale.

Piena condivisione rispetto ai contenuti espressi ieri dal presidente UPI, Michele De Pascale, in audizione alla Prima Commissione Affari Costituzionali del Senato, sui disegni di legge presentati dai vari gruppi parlamentari sul riassetto istituzione delle Province

Secondo tema sul tavolo la questione finanziaria: a oggi, il divario tra le entrate proprie delle Province e il loro fabbisogno standard, in Italia, è di 842 milioni di euro, come certificato dalla Commissione Tecnica per i Fabbisogni Standard.

Per coprire, almeno parzialmente, lo squilibrio, sono stati messi a disposizione dal Governo per gli Enti Provincia 58 milioni per il 2022, 73 milioni per il 2023 e 95 milioni per il 2024: una somma, pari a 438 milioni di euro, che risponde a solo la metà delle necessità attuali.

La situazione di parte corrente delle Province, e Città Metropolitane, è ulteriormente aggravata dal repentino calo delle entrate proprie tributarie legate al mercato dei veicoli (IPT e Rcauto), che registra tra 2021 e 2022 un andamento negativo per oltre -200 milioni rispetto allo stesso periodo del 2021.

Come soluzione a queste criticità, UPI ha stilato 6 richieste da inviare al Governo: innanzitutto, per il 2023, garantire la copertura dei maggiori oneri connessi a energia e gas, che per l’annualità corrente si stimano a circa 200 milioni in più da stanziare; ristorare le minori entrate tributarie per gli anni 2023-2024; prevedere un piano assunzioni straordinario, a carico del bilancio dello Stato, di 500 nuovi dipendenti tra informatici, progettisti, specialisti per la gestione delle gare di appalto, operatori finanziari e della transizione digitale; eliminare la spending review a carico delle Province per il triennio; infine, introdurre un contributo statale per la copertura degli oneri contrattuali, di circa 25 milioni di euro, dovuti al rinnovo del Contratto Enti locali.

Ci si è confrontati sui nuovi finanziamenti nell’ambito del PNRR per realizzare interventi di messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia scolastica, pari a 76.085.987,20 euro, di cui il 30% riservati alle Province e alla Città metropolitana, contenuti nella deliberazione della Giunta regionale del 10 gennaio 2023.

Si tratta di un secondo piano di contributi, messi a disposizione dal Ministero dell’Istruzione, tramite la Regione, a favore degli Enti locali, necessari a finanziare interventi di demolizione e costruzione di immobili scolastici, adeguamento sismico, efficientamento energetico e ristrutturazione.

Infine, il piano assunzioni del nuovo personale di Polizia Provinciale: per il 2023, i Corpi provinciali della Polizia ittico venatoria nelle Province del Veneto sono formati da 119 dipendenti complessivi, suddivisi tra agenti e amministrativi.

Per le 6 Province e la Città Metropolitana, in totale, i nuovi agenti quest’anno saranno incrementati di 25 unità, mentre altri 4 posti saranno riservati a nuovi amministrativi.

“Questo primo Consiglio 2023 con gli altri presidenti delle Province del Veneto – sottolinea Stefano Marcon, presidente UPI Veneto – è stata un’occasione per ribadire di nuovo con forza che le Province stanno tornando: dopo l’incontro a Roma con il Ministro Calderoli, insieme al presidente UPI nazionale De Pascale, riusciamo finalmente a vedere l’orizzonte del ritorno all’elezione diretta dei presidenti di Provincia, un passo fondamentale per riportare il nostro Ente a quel ruolo, importante, di istituzione intermedia tra Comuni e Regione che serve a portare a casa i risultati per il benessere della comunità. Abbiamo già stilato le nostre proposte sulla riforma delle Province, i punti critici su cui chiediamo al Governo di intervenire per consentirci di rispondere sempre meglio alle urgenze quotidiane e, nonostante le difficoltà, in questi anni bui della Delrio stiamo continuando a dimostrare di essere un Ente che cala sul territorio i finanziamenti regionali, statali ed europei con migliaia di interventi sulle strade, le scuole, l’ambiente, trovando anche, con le nostre forze, strategie innovative e trasparenti per recuperare un po’ di risorse, come ha dimostrato la Provincia di Treviso in questi giorni con l’operazione finanziaria sui crediti d’imposta che ha avuto grande evidenza anche sulla stampa nazionale. Siamo dunque pronti per ridare alle Province il ruolo di rappresentanza territoriale in attuazione dei principi costituzionali”.