Rinvenuto in acqua a Cortina d’Ampezzo il corpo di Leopoldo Celegon

Scomparso da giorni, era primario Cardiologo a Castelfranco

Attorno alle 11.30, il livello calato, la portata diminuita e la maggiore limpidezza del torrente hanno permesso di individuare il corpo senza vita di Leopoldo Celegon, disperso da domenica.
Dopo il ritrovamento di alcuni oggetti a lui appartenenti, i soccorritori si erano concentrati lungo il corso d’acqua, sui sue lati e all’interno fino alla diga d’Ajal, completamente svuotata Ieri, e oltre, ostacolati dall’ingrossamento del torrente a seguito delle straordinarie precipitazioni dei giorni scorsi. Questa mattina le squadre sono tornate a ripercorrere il Costeana da Pezié de Parù e, 50 metri più in basso del luogo dove ne era stato trovato lo zaino, è stato visto il corpo in una pozza d’acqua vicino a un tronco. Recuperata, la salma è stata trasportata fino a Campo. Erano presenti il Soccorso alpino di Cortina, il Sagf di Cortina, i Vigili del fuoco, i Carabinieri.

La famiglia aveva dato la notizia di scomparsa domenica 4 ottobre scorso. Secondo quanto ricostruito dai famigliari, infatti, Leopoldo Celegon era partito da casa sua intorno alle 5 del mattino, mentre l’ultima chiamata era stata effettuata dall’uomo verso le ore 9:30 – sempre nella giornata di domenica. L’allarme alle forze dell’ordine sarebbe allora pervenuto verso le ore 20, dopo che il cardiologo non ha fatto più ritorno presso la sua abitazione.

Per i primi giorni di intensa attività, però, del 72enne nessuna traccia. Anche il telefono dell’uomo non ha contribuito ad aiutare le squadre di soccorso, risultando di fatto sempre irraggiungibile. Si è anche per questo ritenuto necessario prelevare dalla casa di Castelfranco alcuni effetti personali dell’uomo, e sono state chiamate all’intervento diverse unità cinofile molecolari.

Nella mattinata del 7 ottobre, però, le squadre di ricerca impegnate lungo il Costeana sono riuscite a rinvenire in acqua una bandana, 50 metri più in basso rispetto a dove è stato inizialmente ritrovato lo zaino (il 6 ottobre), e che i familiari avevano detto appartenere proprio a Leopoldo Celegon.

Dopo che la portata del torrente si è lentamente abbassata, i soccorritori sono quindi tornati a costeggiare il corso d’acqua su entrambe le sponde, perlustrando la zona anche con l’ausilio di un drone. I sommozzatori dei Vigili del fuoco hanno inoltre sondato il bacino della diga d’Ajal, che è stato poi completamente svuotato l’8 ottobre, così da permettere verifiche e scandagliamenti. Ma è stato infine questa mattina che il corpo senza vita di Leopoldo Celegon è stato, perlappunto, individuato.