Campi di mais allagati
Campi di mais allagati

È ormai pregiudicata la stagione del mais, si teme per l’orticoltura. Le incessanti piogge degli ultimi mesi, a 20 giorni dall’inizio dell’estate, hanno mandato all’aria un’intera produzione. L’allarme viene dalla Cia Venezia, che ha raccolto in questi giorni le segnalazioni di molti produttori.

“La nostra provincia – conferma la presidente provinciale Federica Senno – è la seconda in Veneto per produzione di mais. Secondo gli ultimi dati di Veneto Agricoltura, la superficie investita sfiora i 29mila ettari, con una raccolta media di 187mila tonnellate, per un valore di 69 milioni di euro. Si comprende quanto sia fondamentale, per l’agricoltura veneziana, questa coltivazione. E c’è una aggravante: l’instabilità climatica – frutto di trasformazioni che ormai appaiono irreversibili – aveva provocato l’anno scorso una bassa produzione per il motivo esattamente opposto: la coltura era stata fortemente penalizzata dalle alte temperature e dai lunghi periodi siccitosi, con scarsità di precipitazioni, che avevano causato stress idrici alle colture e numerose problematiche dal punto di vista fitosanitario”.

Alcune grosse aziende stanno valutando di chiedere alla Regione Veneto la proclamazione lo stato di calamità.

“È una eventualità che non scartiamo, anche se per il momento siamo preoccupati anche per le altre produzioni stagionali. L’orticoltura è in forte sofferenza, non tanto per i danni provocati dalle piogge o dal forte vento, ma proprio sul ritardo della maturazione. Il fenomeno è particolarmente pesante per le coltivazioni a cielo aperto, come le zucchine, ma anche quelle protette soffrono a causa di temperature non adeguate”, conclude Senno.