Nella mattina di ieri i militari del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Mestre hanno tratto in arresto G.E. e G.E., 31enni cugini di origini serbe, ma senza dimora fissa con precedenti di polizia, su ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere per i reati di tentata rapina e lesioni aggravate in concorso.

Il fatto, che per gravità percepita aveva molto allarmato la pubblica opinione, era avvenuto agli inizi di aprile, quando in pieno centro a Mestre un cittadino pakistano, addetto alle consegne a domicilio per conto di una pizzeria, era stato aggredito da due malviventi, i quali nel tentativo di rapinarlo, lo hanno colpito a più riprese con calci alla schiena e schiaffi; il pronto intervento dei Carabinieri, però, ha consentito di interrompere l’azione criminale, identificare i due autori e soccorrere il malcapitato che è stato fatto medicare al pronto soccorso.

Gli investigatori, nel corso delle serrate indagini, hanno raccolto le testimonianze dell’aggredito e dei presenti, circostanziando la condotta dei due malviventi. I Carabinieri si sono subito messi in azione all’opera per verificare e confrontare le mosse dei due, che sono stati inizialmente denunciati in stato di libertà.

I rei sono due sbandati, reietti della società che gravitano inevitabilmente a ridosso delle zone più tristemente famigerate di Mestre, ovvero il “quartiere Piave” con tutte le sue diramazioni, ove trascorrono gran parte del tempo, in cerca di sbarcare il lunario.

Anche in questo caso, non sono ben chiari i motivi dell’aggressione e soprattutto dell’accanimento contro il rider, colpevole soltanto di aver appena resistito al tentativo di rapina per conservare l’incasso delle consegne e la borsa con le pizze, che si pensa possa aver suscitato gli intenti criminali dei due.

Il lavoro dei Carabinieri è stato infine catalizzato in una ricca e dettagliata informativa all’Autorità Giudiziaria, la quale ha emesso una duplice ordinanza di custodia cautelare in carcere per i due, accusati dei gravi reati di Tentata Rapina e Lesioni personali aggravate in concorso.

La coppia è stata quindi rintracciata, manco a dirlo in pieno centro, e dichiarata in stato di arresto, e successivamente portata nel carcere di Venezia, persistendo le più gravi esigenze cautelari possibili.