Quante volte ci ritroviamo a osservare dei beni immobili, talvolta anche di valore artistico o paesaggistico, lasciati a loro stessi?

Recentemente il tema del recupero degli edifici in disuso è tornato alla ribalta, complice la polemica attorno al possibile abbattimento della “Casa dell’Americano” di Fiera.

Anche per questo alcuni studenti universitari Trevigiani hanno deciso di lanciare un sito web, www.potenzialetreviso.it , strutturato come un archivio contenente foto e informazioni riguardanti tali beni, con il fine di costruire una mappa completa dei siti potenzialmente recuperabili.

Attraverso il sito web, nella sezione “aiutaci”, sarà inoltre possibile per qualunque cittadino segnalare nuovi luoghi, che saranno poi oggetto di ricerche e successivamente inseriti nell’archivio.

Parallelamente al sito è stata lanciata anche la pagina Instagram @potenzialetreviso, che conta già più di 300 followers, con l’obiettivo di far conoscere questi luoghi attraverso fotografie.

Tra le strutture già presenti nell’archivio, si possono trovare la già citata “Casa dell’Americano”, l’area Ex-Enel, l’Ex-Brefotrofio e l’Ex mangimificio di Silea.

“Abbiamo deciso di reagire agli sprechi e alle contraddizioni che ci capitava spesso di osservare:spiegano Tommaso Marcuzzo (studente di Ingegneria al Politecnico di Milano) ed Edoardo Chiarenza (Studente di Scienze Politiche a Padova), tra i fondatori del progettocomplessi anche molto grandi, non per forza fatiscenti, lasciati a sé stessi per la mancanza del giusto incontro tra i legittimi interessi economici e l’offerta immobiliare. E’ quindi emersa la curiosità di indagare più a fondo sul problema, oltre che agire in prima persona secondo le nostre capacità e possibilità, per migliorare la nostra città. Sapevamo di altre ricerche realizzate negli anni passati, ma abbiamo immaginato una piattaforma sempre disponibile online, facilmente accessibile e a cui fosse possibile contribuire con nuove informazioni e fotografie. Speriamo inoltre che in questo modo potremo avere spunti per sensibilizzare le istituzioni ad agire più di quanto lo facciano già”.