Il sottosegretario Giorgetti era stato chiaro in merito alla proposta di Milano, Cortina e Torino come sedi delle olimpiadi invernali 2026: “ll governo non ritiene che una candidatura fatta così possa avere ulteriore corso. Questa proposta non ha il sostegno del governo e come tale è morta qui.” Nelle ultime ore invece si sta cercando di continuare senza Torino, con il CONI che ha proposto un piano B che vede le sole Milano e Cortina come candidate ad ospitare i giochi olimpici invernali che si giocheranno tra 8 anni.
In proposito, si sono espressi Luca Zaia e Attilio Fontana, presidenti rispettivamente del Veneto e della Lombardia: “Arrivati a questo punto è impensabile gettare tutto alle ortiche. La candidatura va salvata, per cui siamo disponibili a portare avanti questa sfida insieme. Se Torino si chiama fuori, e ci dispiace, a questo punto restano due realtà, che si chiamano Veneto e Lombardia, per cui andremo avanti con le Olimpiadi del Lombardo-Veneto” – affermano i due presidenti in una nota congiunta.
I due governatori non se la sentono di perdere questa opportunità, come dimostrano le loro parole: “Il tempo della tattica è terminato. L’occasione è troppo importante per lasciarsela sfuggire, quindi ribadiamo ancora una volta in maniera inequivocabile che Regione Veneto e Regione Lombardia hanno come unico traguardo quello di portare in Italia le Olimpiadi invernali del 2026. La Lombardia, con Milano e la Valtellina, e il Veneto, con Cortina, sono pronti a unire le forze e fare squadra per garantire all’Italia una candidatura qualificata.”
A rassicurare il governo, secondo Zaia e Fontana, ci sarebbero le solide basi produttive su cui sono fondate le due regioni: “Il binomio delle due regioni che, di fatto, sono il motore trainante dell’intero Paese è la garanzia più importante per centrare l’obiettivo, potendo contare sul prestigio internazionale di Milano e sull’unicità di Cortina.”