Approvati dalla Giunta gli indirizzi per la redazione della variante al piano degli interventi

 

Sono state approvate dalla Giunta comunale le linee di indirizzo per la redazione della variante al piano degli interventi relativa alla tutela di edifici, manufatti e aree di valore ambientale, architettonico, culturale, storico e artistico situati nel territorio comunale di Treviso.  L’obiettivo è quello di rafforzare le specifiche tutele relative ad immobili – fra queste le architetture del ‘900 – ed aree particolarmente significative ma anche di promuovere ulteriormente la rigenerazione rimuovendo gli ostacoli agli interventi per il miglioramento sismico e la riqualificazione energetica.

Sulla base dei nuovi indirizzi per la redazione della variante al Piano degli Interventi in ambito di tutela degli edifici, le architetture meritevoli segnalate dalla Regione Veneto nel Piano Territoriale di Coordinamento verranno assoggettate ad un vincolo di tutela secondo un nuovo grado di protezione. Tale limite potrà essere superato solo a seguito di una precisa documentazione di indagine storica e documentale ed a fronte di un progetto di rigenerazione, approvato dal Consiglio comunale, così come avviene per i declassamenti di grado di protezione o per gli interventi in deroga. 

Le nuove linee di indirizzo prevedono inoltre di rafforzare le specifiche tutele relative ad aree particolarmente significative (a titolo esemplificativo la Città Giardino) al fine di tutelarne le caratteristiche e di mantenere la riconoscibilità del contesto, analogamente alle tutele attribuite alle pertinenze scoperte da tutelare o ai parchi di valore monumentale e ambientale. 

In zona agricola, invece, nei limiti dei parametri edificatori della disciplina specifica e degli interventi ammessi, viene prevista la possibilità di adottare soluzioni architettoniche o progettuali anche contemporanee purché a seguito di una progettazione attenta, innovativa e di qualità specificatamente documentata e in equilibrio con il territorio corredata da una descrizione del progetto e dei riferimenti culturali adottati. Tale descrizione dovrà concludersi con la spiegazione del bilancio paesaggistico conseguito a seguito della realizzazione del manufatto mentre l’intervento sarà valutato nell’ambito del procedimento dagli uffici, previo parere della commissione edilizia.

L’ultima novità riguarda la necessità di corredare ogni progetto, ed in particolare quelli che usufruiscono di premialità ed incentivi edilizi, di una relazione che deve necessariamente contenere la descrizione dei dati ricognitivi ed interpretativi del contesto e l’esposizione degli elementi di motivazione dei criteri e delle scelte progettuali adottate in relazione agli obiettivi di qualità e correttezza dell’inserimento urbanistico ed architettonico dell’intervento.

Così l’assessore all’Urbanistica Linda Tassinari: «Si tratta di un’importante azione di tutela che supplisce alcune sostanziali lacune del piano degli interventi.L’introduzione di nuove misure di salvaguardia per le architetture del ‘900 è a vantaggio della riqualificazione e rigenerazione del patrimonio edilizio esistente, con il fine di preservare il bello del territorio e la sua storicità».