Una tranquilla mattinata a Tarzo, piccolo comune in provincia di Treviso, è stata sconvolta da una tragedia familiare che ha lasciato la comunità in stato di shock. Giancarlo Gaio, 90 anni, e sua moglie Cesira Bianchet, 82 anni, sono stati trovati senza vita nella loro camera da letto, in quello che sembra essere un caso di omicidio-suicidio.

La scoperta

La macabra scoperta è stata fatta intorno alle 6:30 dal genero della coppia, Graziano Fogli, che si era recato presso l’abitazione al civico 21 di Colmaggiore di Sopra per accompagnare il suocero a un appuntamento medico. Invece di trovare la coppia pronta per partire, si è trovato di fronte a una scena tragica che ha immediatamente allertato le autorità.

Le prime ricostruzioni

Secondo le prime ricostruzioni effettuate dai carabinieri intervenuti sul posto, sembra che Gaio abbia prima sparato alla moglie e poi rivolto l’arma contro se stesso. La pistola, regolarmente detenuta dall’uomo per uso sportivo, è stata ritrovata nella stessa camera da letto. Le ferite riscontrate sui corpi sono compatibili con questa ipotesi.

Un elemento che potrebbe gettare luce sulle motivazioni di questo gesto estremo è un biglietto lasciato da Gaio, nel quale avrebbe spiegato le ragioni della sua azione. Il contenuto preciso del messaggio non è stato reso noto, ma sembra che faccia riferimento a una profonda stanchezza e sofferenza.

Un dolore mai superato

Parlando con i conoscenti e i vicini della coppia, emerge un quadro di una famiglia segnata da un lutto impossibile da superare. Qualche anno fa, Giancarlo e Cesira avevano perso la loro unica figlia, Dorotea, stroncata da un tumore all’età di soli 45 anni. Questa perdita prematura sembra aver gettato un’ombra indelebile sulle loro vite.

Ennio Casagrande, ex sindaco di Tarzo tra gli anni Ottanta e Novanta, ricorda la coppia come “normalissima” ma profondamente segnata dal lutto. “Li avevo visti ieri, erano tranquilli come al solito. Non avevano mai dimenticato la figlia,” ha dichiarato Casagrande.

Le condizioni di salute

Oltre al dolore emotivo, sembra che anche le condizioni di salute della coppia stessero peggiorando. Gaio, in particolare, doveva sottoporsi a frequenti controlli medici. “Ogni volta che andava in farmacia o alle visite diceva di essere stanco,” racconta ancora Casagrande. “Proprio questa mattina avrebbe dovuto fare un’altra raschiatura alla prostata a Conegliano.”

Una comunità sotto shock

La notizia ha rapidamente scosso l’intera comunità di Tarzo. Il bar Zuanella, situato di fronte all’abitazione della coppia, ha chiuso per lutto. Dino Tomasi, gestore del locale, ha condiviso il suo sgomento: “Mi pare una cosa impossibile. La morte della figlia ha pesato, li ha segnati. Era una brava ragazza.”

Vincenzo Introvigne, cugino di Cesira, ha aggiunto: “La gente non si riesce mai a capirla fino in fondo. Nessuno si aspettava una cosa del genere.”

Le vite di Giancarlo e Cesira

Giancarlo Gaio, originario di Milano, aveva lavorato presso una fornace e come panettiere prima di trasferirsi a Tarzo, luogo di origine della moglie Cesira. Era noto come un ex bersagliere e frequentava regolarmente il poligono di tiro. Nonostante l’età avanzata, era ancora autosufficiente.

Cesira Bianchet aveva lavorato come cameriera e donna delle pulizie. Recentemente aveva avuto un incidente domestico, cadendo dalle scale.

Conclusione

Questa tragedia ha messo in luce come il dolore per la perdita di un figlio possa segnare irrimediabilmente la vita di una famiglia. La comunità di Tarzo si trova ora a fare i conti con domande senza risposta e un vuoto incolmabile lasciato da questa coppia di anziani che, apparentemente, non è riuscita a trovare pace dopo la scomparsa della loro amata figlia.

Le autorità continueranno le indagini per chiarire tutti gli aspetti di questa triste vicenda, mentre la comunità si stringe nel ricordo di Giancarlo e Cesira, vittime di un dolore troppo grande da sopportare.