È stata inaugurata questa mattina l’esposizione dedicata ai progetti realizzati dagli istituti superiori del “Parco inclusivo a carattere storico-artistico”.
Il percorso di progettazione partecipata promosso dall’Amministrazione comunale con il Disability Manager, è stato compiuto negli ultimi due anni scolastici dal Liceo Artistico, dal Liceo Classico “Antonio Canova” e dall’Istituto tecnico “Andrea Palladio” e ha permesso di studiare le relazioni tra l’area di intervento, il centro storico, la Fossa Capitale e i maggiori punti di interesse come il plesso scolastico delle Stefanini e Borgo Cavalli (sede dei servizi socio-sanitari). Il percorso progettuale ha previsto una prima fase formativo-teorica, durante la quale le singole classi hanno approfondito, con il supporto del Disability Manager del Comune di Treviso Rodolfo Dalla Mora, i temi della disabilità e della progettazione universale. Successivamente sono state realizzate le prove empatiche in città, uscite nelle quali gli studenti hanno potuto sperimentare di persona cosa significhi spostarsi nei percorsi pedonali simulando, con appositi dispositivi e ausili, diversi tipi di disabilità motoria e sensoriale. Ai professori referenti per ciascun istituto e agli studenti coinvolti è stato poi chiesto di fare ricerca, analisi e di progettare in virtù delle competenze e delle specializzazioni formative di base, curando così diversi aspetti della progettazione partecipata.
Tale progetto ha infatti come riferimento il concetto della progettazione universale riportato nell’articolo 2 della Convenzione ONU sui Diritti delle persone con disabilità: “per progettazione universale si intende la progettazione di prodotti, strutture, programmi e servizi utilizzabili da tutte le persone, nella misura più estesa possibile, senza il bisogno di adattamenti o di progettazioni specializzate. La progettazione universale non esclude dispositivi di sostegno per particolari gruppi di persone con disabilità ove siano necessari”.
La mostra degli elaborati rimarrà visitabile fino all’11 giugno negli spazi e negli orari di apertura della sede municipale di Ca’ Sugana.
«Realizzare un parco inclusivo accessibile e fruibile da tutti che abbia un interesse storico artistico, è un’azione concreta per la cittadinanza di Treviso e per i turisti che quotidianamente visitano la città», le parole del sindaco di Treviso Mario Conte. «Un progetto che vuole avere come riferimento i concetti della progettazione universale come riportato dalla “Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità” e includere tutte le esigenze. La passerella sulle mura di Treviso rappresenta il primo esempio di sinergia tra cittadini e Amministrazione per la realizzazione di un percorso accessibile a tutti e in grado di rende fruibile la città anche a chi ha limitazioni nella mobilità, con la consapevolezza però che chi deve superare barriere legate ad una disabilità non ha qualcosa in meno bensì in più, una forte personalità e questo è il vero aspetto che merita di essere sottolineato. Stavolta, grazie alla collaborazione con le scuole, protagoniste della progettazione, si potrà concretizzare un’altra opera inclusiva con importanti richiami alla storia della nostra Città. Penso che vedere i propri lavori esposti nella sede municipale sia motivo d’orgoglio per tutti questi ragazzi».
Così l’assessore ai Lavori Pubblici Sandro Zampese: «Si tratta di un progetto nato con un giusto approccio, degli studenti, all’analisi dell’ambito storico-monumentale, all’inclusività, alla progettazione universale ed alla partecipazione. Temi che hanno permesso agli studenti di sviluppare, con coerenza, diversi progetti che contengono spunti interessanti – come ad esempio il collegamento, tramite passerella pedonale, tra la zona golenale e la circonvallazione esterna cittadina – e che potranno essere inseriti nella progettazione di riqualificazione dell’intero sistema bastionato di Treviso, ad oggi in itinere»
«Questo lavoro di co-progettazione si inserisce nella promozione di una cultura inclusiva», afferma l’assessore alle Politiche Sociali Gloria Tessarolo. «Quello che vogliamo realizzare è una Treviso capace di pensare alla disabilità in modo diverso, non come una cosa che tocca una minoranza e quindi “per addetti ai lavori”, ma come una parte della vita delle persone che può toccare tutti nelle diverse fasi della propria esistenza. Per realizzare una città a misura di persona occorre quindi comprendere a fondo le disabilità e trattarle alla pari delle altre esigenze che i cittadini di Treviso esprimono. È una strada lunga, ma che occorre fare partendo proprio da bambini e ragazzi. Un grande grazie va alle scuole che hanno aderito, nonostante le difficoltà dei due anni di pandemia».