Presieduto dall’Assessore regionale alla Sanità, affiancata dal direttore generale della sanità veneta Luciano Flor e dalla direttrice della Prevenzione Francesca Russo, si è tenuto oggi un incontro a Palazzo Balbi con tutti i Direttori Generali delle Aziende Ulss e Ospedaliere del Veneto, il Direttore dell’Istituto Oncologico Veneto e il Gruppo di Coordinamento Regionale, nel corso del quale è stato presentato il Piano strategico-operativo regionale “Indicazioni ad interim di preparazione e risposta ad una pandemia influenzale (PanFlu 2021-2023)” sviluppato anche sulla base dell’esperienza della pandemia COVID-19 e approvato con la delibera n. 187 del 28.02.2022, pubblicata sul Bur nr. 32 dell’8 marzo 2022 con tutti gli allegati scaricabili.
L’obiettivo dell’incontro era quello di dare mandato alle Aziende di iniziare la redazione dei piani aziendali che dovranno essere approvati con provvedimento entro il 31.12.2022.
“Il nostro obbiettivo è ambizioso – ha detto l’Assessore alla Sanità – ma, alla luce di quanto successo con il Covid, vogliamo essere preparati per rispondere ad una futura pandemia influenzale a livello nazionale e locale, in modo da proteggere la popolazione, riducendo il più possibile il potenziale numero di casi e quindi di vittime della pandemia, tutelare la salute degli operatori sanitari e del personale coinvolto nell’emergenza; ridurre l’impatto della pandemia influenzale sui servizi sanitari e sociali e assicurare il mantenimento dei servizi essenziali; preservare il funzionamento della società e le attività economiche”.
La Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare Veterinaria ha coordinato la stesura del Piano regionale, redatto dal “Gruppo di Coordinamento regionale del Piano Pandemico” istituito tra tutte le Direzioni regionali dell’Area Sanità e Sociale, l’Istituto zooprofilattico delle Venezie, l’Università degli Studi di Padova e Verona e la Fondazione Scuola di sanità Pubblica. Il Piano è un documento molto articolato e trasversale a tutte le aree della Sanità e della Ricerca. Durante l’incontro è stata illustrata la metodologia adottata e sono state date le indicazioni alle Aziende al fine di supportare il loro lavoro di redazione declinando la sua attuazione a livello locale.
I concetti chiave del Piano sono la preparedness cioè tutte quelle attività volte a minimizzare i rischi posti dalle malattie infettive e a mitigare il loro impatto durante un’emergenza di sanità pubblica, a prescindere dalla entità dell’evento (locale, regionale, nazionale, internazionale). Infatti durante un’emergenza di sanità pubblica sono richieste capacità di pianificazione, coordinamento, diagnosi tempestiva, valutazione, indagine, risposta e comunicazione.
Un altro elemento chiave è la readiness cioè capacità di rispondere in modo tempestivo ed efficace alle emergenze/disastri mettendo in pratica le azioni realizzate nella preparedness.
Il Piano è suddiviso in fasi: di allerta, pandemica, di transizione ed interpandemica e per ogni fase e sono stati identificati i referenti regionali e sono state definite le attività regionali e aziendali e i documenti attuativi da predisporre.
Il Piano interessa tutti gli ambiti del SSR e non solo, definisce e aggiorna la catena di comando, i ruoli e le responsabilità, è sviluppato sulla base dell’esperienza della pandemia COVID-19 e si configura come un documento definito “vivo” che deve essere costantemente aggiornato. Prevede anche delle esercitazioni sul campo previste dal Ministero della salute per testare la performance di risposta dei servizi sanitari regionali in caso di evento epidemico e per implementare le attività previste dal Piano.
Il Piano dovrà essere declinato in tutte le sue parti a livello aziendale. Sarà quindi necessario che ogni Direttore Generale individui un Referente/Coordinatore del Piano Pandemico Aziendale, che costituirà gruppi di lavoro per area tematica locale-interfaccia con referente regionale.