Mediano d’apertura classe 2000, Paolo Garbisi è uno dei nuovi “permit player del Benetton Rugby. Da alcune settimane si sta allenando con i Leoni e lo abbiamo intervistato riguardo l’inizio di questa esperienza per lui tutta nuova.

Paolo, puoi raccontarci del tuo approdo al Benetton Rugby da permit player?
Ho giocato l’anno scorso per il Petrarca Padova, con la stagione che purtroppo si è conclusa anticipatamente. Quest’anno cercherò il più possibile di ritagliarmi un po’ di spazio qui a Treviso”.

Come stanno andando queste prime settimane coi tuoi nuovi compagni? Hai già parlato con lo staff tecnico?
Queste prime settimane come sapevamo sono state molto dure dal punto di vista fisico, perché bisogna mettere le basi dopo un lungo periodo di stop. Inizieremo questa settimana pure con delle riunioni individuali con lo staff e avrò modo nei prossimi giorni anche di parlare a tu per tu con i componenti dello staff tecnico”.

Proverai a rubare qualche segreto ai tuoi colleghi più grandi?
Sicuramente cercherò di rubare qualche segreto ai miei colleghi perché innanzitutto è un privilegio per me poter anche solo allenarmi con gente che ha molta esperienza in campo internazionale, quindi cercherò a pioggia di rubare il più possibile da loro”.

Hai un modello rugbistico di riferimento?
Da quando ero piccolo il mio idolo è sempre stato Dan Carter, anche se nell’ultimo periodo il giocatore che mi piace di più e a cui mi ispiro è Owen Farrell, che rappresenta veramente un idolo per la sua cattiveria agonistica ed è una cosa che mi piace veramente molto di lui”.

Hai giocato insieme ad alcuni dei nuovi permit player biancoverdi con l’Italia U20 il Mondiale di categoria, una competizione di livello internazionale. Può aiutarti il fatto di conoscere qualche tuo coetaneo?
Il fatto di aver già giocato in una finestra internazionale con l’Under 20 può essere sicuramente d’aiuto, anche se qui il livello è ancora più alto e quindi tutti noi permit dovremo tirare fuori il meglio di noi stessi per cercare di essere al livello di una competizione così importante e che ti richiede molto come il Pro14. Il fatto di essere un gruppo di permit e allenarmi con ragazzi che già conosco da molto tempo, anche dopo l’esperienza in Accademia, sicuramente mi aiuta a livello di integrazione nel gruppo”.

Vorresti quindi emulare l’esempio di alcuni giocatori del Benetton Rugby che ora fanno parte della Prima Squadra e sono partiti da permit player?
“Negli anni precedenti alcuni giocatori hanno avuta la fortuna e la bravura di poter esordire contro squadre come Munster, Leinster o Edimburgo e quindi sì, sarà sicuramente stimolante avere l’opportunità di confrontarci con Treviso contro quelle prestigiose squadre”.

Puoi illustrare le tue caratteristiche tecniche e cosa vorresti migliorare del tuo gioco?
Le cose su cui devo migliorare secondo me sono la gestione dei momenti della partita, anche perché ho visto che è una cosa molto importante e l’ho capito soprattutto a livello di Nazionale Under 20. Sono un giocatore a cui piace molto variare il gioco, per cercare di essere un po’ imprevedibile, ad esempio variare il gioco al piede alla semplice gestione della palla”.