Un’emergenza da affrontare e, finalmente, un primo passo in avanti. Arriva, infatti, la prima tranche di 13 milioni per affrontare il problema Pfas.

Le parole di Degani
«Siamo passati dalle parole ai fatti: non solo le risorse e gli impegni con il territorio verranno mantenuti ma abbiamo inserito nell’accordo di programma anche l’emergenza Pfas». Così il sottosegretario all’ambiente Barbara Degani al termine del Comitato di sorveglianza dell’accordo di programma sul bacino del Fratta Gorzone, destinatario di 23 milioni di contribuiti inizialmente destinati in toto alla bonifica dei fanghi conciari; «Questo ci consente di poter programmare assieme al territorio le azioni di contrasto all’emergenza causata dalla contaminazione da perfluoroalchemici anche attraverso l’utilizzo eventuale dei fondi di sviluppo e coesione», ha aggiunto «e la nostra proposta è condivisa unanimemente dagli amministratori regionali, locali e privati».

Il parere di Galletti
Soddisfazione dal ministro Gian Luca Galletti: «Restano a disposizione del territorio veneto i 23 milioni di euro fino a oggi non spesi, dieci dei quali da destinare al settore conciario. Gli altri 13 disponibili sul versante Pfas per gli interventi sulle aziende del distretto, sugli scarichi delle fognature, il collettore e gli impianti di depurazione, oltre che per garantire acqua potabile di qualità. Tutto questo dovrà avvenire a fronte di uno stringente e dettagliato cronoprogramma economico, che la Regione e gli enti sottoscrittori dell’Accordo saranno chiamati a definire entro tre mesi».

Bottacin
«Ben vengano fondi subito spendibili anche se siamo lontani dall’entità delle risorse che la nostra sanità giudica necessarie», il commento dell’assessore veneto all’ambiente Gianpaolo Bottacin «ora è importante che il ministero il ministero definisca al più presto i limiti di legge di tutte le sostanze Pfas, come richiesto dall’Istituto superiore di sanità e dalla Regione».

Gian Nicola Pittalis

Barbara Degani