Silvio Berlusconi si è messo il cuore in pace: nel bene e nel male, attualmente gli è impossibile rintracciare una figura che sia in grado di ereditare la guida di Forza Italia. Nessun giovane forzista possiede “le fisique du role” idoneo a sopportare sulle proprie spalle il rilancio di un movimento che è nato, cresciuto e caduto intorno alla figura di Sua Emittenza. Accantonata dunque questa mission, Berlusconi sembra deciso a guardare meno in casa propria, e a preoccuparsi semmai di un obiettivo dalle larghe intese: forgiare una coalizione in grado di riguadagnare la stanza dei bottoni, come al centrodestra riuscì per l’ultima volta nel 2008.
Per riuscirci, Berlusconi ha bisogno di un leader, cui affidare le chiavi della campagna elettorale: il nome individuato sarebbe quello di Luca Zaia. Leghista “di nuova generazione”, presidente del Veneto al secondo mandato, nonché, secondo i sondaggi, Governatore regionale più amato d’Italia: Zaia potrebbe avere tutte le carte in regola per compattare il centrodestra con idee meno estremiste di un Salvini, numero 1 della Lega ma considerato poco credibile per rappresentare il Paese. Certo, Zaia in queste ore va battendosi per la sua crociata a favore dell’autonomia veneta: ma quando ripete uno dei suoi cavalli di battaglia, “Il centralismo è centrifugo, cioè divide i Paesi; mentre il federalismo è centripeto, cioè li unisce”, sembra voler parlare a tutte le regioni, non soltanto guardare al proprio ombelico.
Zaia, peraltro, sul piano nazionale non sarebbe un debuttante allo sbaraglio, ma vanta già un minimo di gavetta romana: al tempo dell’ultimo Governo Berlusconi, occupò per due anni il Ministero delle Politiche Agricole (prima di dimettersene per candidarsi alla poltrona regionale), durante i quali varò uno dei pochi momenti felici per cui viene ricordata quella legislatura, il primo G8 dedicato all’Agricoltura (che Zaia portò a Castelbrando, Cison di Valmarino).
Secondo le attuali indiscrezioni, nei prossimi giorni Zaia e Berlusconi avrebbero in programma un incontro top secret in cui l’ex-Cavaliere prospetterebbe al Governatore del Veneto il suo progetto elettorale: per concretizzare il quale, però, bisognerà prima convincere il diretto interessato, e poi fare i conti con l’oste. Un signore che risponde al nome di Matteo Salvini, quest’ultimo, e che rimane pur sempre il leader nazionale del partito in cui milita Zaia: ma che nel 2017, col suo modo di fare spesso sopra le righe, ha già incassato aspre critiche proprio da Berlusconi in persona.