Obiettivo: l’inclusione sociale delle famiglie a rischio povertà con voucher di servizi per favorirne l’autonomia

«L’iniziativa, finanziata dalla Regione con quasi 500 mila euro, coinvolgerà 28 Comuni della Marca Trevigiana con capofila la Cooperativa Insieme Si Può. Martedì 10 ottobre la presentazione ufficiale con un workshop in municipio a Conegliano»

 

Al via il progetto PRIMULA acronimo di “Progetto Interventi multiprofessionali di Ambito” che fa riferimento all’area di Conegliano e comprende i 28 Comuni del distretto di Pieve di Soligo.

Martedì 10 ottobre alle 9 nella sala consiliare del Comune di Conegliano la presentazione dell’iniziativa che mira a: disegnare un nuovo approccio, basato su integrazione dei servizi sociali locali ed erogazione di voucher di accompagnamento ai nuclei familiari deboli con la possibilità di beneficiare di attività educative e consulenze a sostegno della genitorialità e dell’organizzazione familiare.

Capofila dell’iniziativa PRIMULA la cooperativa sociale Insieme Si Può, che sarà chiamata alla formazione dei soggetti coinvolti, lavorando in partnership con i 28 Comuni dell’Ambito territoriale sociale (Ats) Conegliano, l’Ulss 2 Marca Trevigiana, Confcooperative Belluno e Treviso, Università Ca’ Foscari di Venezia, Fondazione Ca’ Foscari, Clesius, Irecoop, Istituti scolastici pubblici e privati, cooperative sociali, organizzazioni sindacali, soggetti operanti in ambito educativo, sportivo e culturale per i minori.

Commenta Raffaella Da Ros, presidente Insieme Si Può: «Per i prossimi due anni e mezzo (2023-2025) pubblico e privato lavoreranno insieme per favorire interventi mirati di inclusione sociale e relazionale delle famiglie fragili e a basso reddito, particolarmente esposte al rischio di povertà economica ed emarginazione relazionale. Come cooperativa Insieme Si Può metteremo a disposizione le professionalità e le competenze che abbiamo maturato al nostro interno andremo a curare, in collaborazione con i nostri partner, la formazione dei gruppi multidisciplinari di professionisti con l’obiettivo di creare quel know how necessario a rilevare in modo efficace i bisogni provenienti dal territorio e centrare sempre di più gli interventi di sostegno».

Sottolinea Gaia Maschio, assessore ai servizi sociali del Comune di Conegliano: «Questa iniziativa ha la peculiarità di mettere il minore al centro della dimensione familiare, sostenendo la famiglia nelle situazioni di difficoltà con aiuti economici ma anche con una serie di interventi educativi e culturali concreti, propedeutici al cambiamento e finalizzati a un inserimento positivo dei minori e del nucleo familiare nella nostra comunità. Inoltre, la forza di PRIMULA è data dall’ampia rete istituzionale coinvolta che ci vede insieme agli altri Comuni nella dimensione di ambito, stimolandoci a creare servizi in una dimensione territoriale più ampia e consolidata».

La vulnerabilità economica e relazionale dei nuclei familiari è una problematica importante che tocca oggi 1 famiglia su 5 nel nostro Paese, aggravata dall’inflazione che nel corso del 2022 in Veneto si attestata al +11,8% su base annua, pari a 3.796 euro annui di spesa in più per ogni famiglia, mentre i prezzi dei beni energetici sono saliti a +71,1%, certifica l’Istat.

Grazie ai fondi del programma Regionale (Pr Veneto Fse) il progetto PRIMULA è stato finanziato per quasi 500 mila euro (493 mila nel dettaglio). Le risorse verranno destinate a realizzare un sistema integrato di misure per intercettare, contrastare e rispondere con interventi mirati alla povertà, in particolare quella infantile, promuovendo con équipe multidisciplinari di professionisti, percorsi efficaci di integrazione e sostegno, ed anche strategie di prevenzione delle nuove forme di disagio sul territorio.

Elemento cruciale di “PRIMULA”: l’emissione di voucher per aiutare i nuclei familiari a uscire dalla difficoltà. I voucher erogati in base alle necessità prevedono: corsi di formazione sulla genitorialità, intermediazione scuola famiglia, supporto allo studio, educazione digitale, servizi psicoeducativi come psicomotricità e logopedia, custodia minori, sostegno alla gestione domestica (pulizia e manutenzione della casa), accompagnamento personalizzato all’inserimento lavorativo, disbrigo pratiche.

Altro filone del progetto: far emergere le nuove forme di disagio per individuare “tipologie familiari ricorrenti”, acquisire competenze e strutturare percorsi di aiuto “su misura” coinvolgendo pubblico e privato, in particolare enti locali, Ulss e gli Ats, arrivando a elaborare un “Piano di intervento multidimensionale” per superare la fragilità.