La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla cultura Cristiano Corazzari, ha approvato la sottoscrizione di un accordo tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Regione del Veneto per definire i contenuti, le modalità e i termini di attuazione di un programma di iniziative a favore delle zone del Veneto più colpite dalla tempesta Vaia dell’ottobre 2018 e per celebrare le vicende storiche della Prima Guerra Mondiale che proprio in quei luoghi si sono svolte.
“Per una triste coincidenza tale calamità si è abbattuta proprio nel centesimo anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale – spiega l’assessore – e proprio in alcuni ‘luoghi della memoria’ tra i più significativi, come le zone dell’alto bellunese e l’Altopiano di Asiago, cancellando una seconda volta gli stessi boschi che erano stati distrutti dall’uomo in quel conflitto tragico e luttuoso, e dall’uomo stesso poi ripiantati, al ritorno della pace, come segno di speranza e di ripresa”.
“Oggi è necessario rilanciare un messaggio di fiducia – sostiene Corazzari –, sostenendo l’opera, che si preannuncia lunga e difficile, di ripristino di un territorio tanto martoriato. Per il loro altissimo valore simbolico, la Regione intende dedicare un impegno particolare al recupero e alla valorizzazione dei luoghi della memoria della Grande Guerra, patrimonio storico e di testimonianza che concorre a definire l’identità stessa del Veneto e sui quali le Amministrazioni Pubbliche hanno concentrato negli ultimi decenni una serie di investimenti per la sua valorizzazione”.
Il progetto, per il quale la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha assegnato alla Regione del Veneto un contributo di 1 milione di euro, prevede un complesso di iniziative (percorsi commemorativi, concorsi di idee, laboratori e workshop creativi, cerimonie istituzionali, manifestazioni culturali e di promozione, pubblicazioni, attività didattiche e di formazione, visite guidate, ecc.) volte a recuperare, riqualificare e rigenerare le aree del Veneto colpite dall’Evento Vaia, puntando al coinvolgimento delle scuole e delle giovani generazioni, alle quali spetterà in futuro il compito di perpetuare il ricordo degli eventi trascorsi. Lo scopo è quello di creare dei “Boschi del Centenario”, segni tangibili di due vicende così diverse e così lontane nel tempo, ma che hanno impresso tracce indelebili nel territorio montano del Veneto, a un secolo di distanza tra loro.
“Questi luoghi – conclude Corazzari – saranno al centro di iniziative da attuare con la collaborazione dell’Ufficio Scolastico Regionale, delle Province, dei Comuni, Unioni e Comunità Montane, e altri soggetti istituzionali interessati, dando vita a spazi commemorativi nei quali gli elementi naturali possano coesistere con opere dell’uomo, a simboleggiare il rapporto inscindibile di integrazione tra ambiente e cultura che caratterizza la storia della montagna veneta e delle comunità che la popolano”.